DAMIEN RICE

Dall’Irlanda, una pioggia di emozioni dolci e amare

Dopo il fortunato esordio, l’autore di Cannonball e The Blower’s Daughter torna ad incantare con il suo secondo album: una doppia raccolta di vecchi successi e brani inediti.

Avete mai ascoltato una canzone di Damien Rice?
C’è da perderci la testa.
E’ stato ‘O a presentarlo per la prima volta la grande pubblico: uscito in Inghilterra nell’estate del 2002, l’album ha conquistato a poco a poco il successo mondiale, arrivando finalmente anche in Italia, nel 2004.
Cantautore girovago e atipico, Damien Rice nasce nella Dublino dei primi anni ’70. La sua è una vita fatta di musica e di viaggi: nel ’99 arriva in Toscana, ed è da lì che ripartirà per girare tutta l’Europa.
Una musica nata on the road e cresciuta tra strade, piazze e piccoli locali sperduti per il continente. Fino al giorno in cui Damien decide che è ora di incidere un album tutto suo: è grazie all’aiuto di alcuni amici che riesce a registrare il primo demo. Il produttore David Arnold, innamoratosi fin da subito del suo lavoro, gli procura uno studio mobile per permettergli di incidere i suoi pezzi in totale libertà.
Così prende forma ’O, un disco reso ancor più «vero» dalla sua fattura artigianale: l’album viene infatti registrato quasi per intero nell’appartamento del cantautore. Dieci brani semplici e geniali, in cui il dolore è stemperato dall’ironia e traspaiono, alternandosi, ombre scure e luci accecanti. Un cantato lieve, ammaliante, e melodie che si schiudono come fiori su testi densi di poesia.
C’è tutta una vita che pulsa dentro a queste canzoni: una vita in cui possiamo riconoscerci. Forse è proprio per questo che Damien Rice, con la su grazia, riesce a toccare la parte più intima di chi lo ascolta, e toglie il fiato.
A regalare un po’ di notorietà a questo cantautore schivo e lontano per vocazione dal circuito dello star-system, è stato il film Closer, con Julia Roberts, uscito nel 2004 e subito definito «il film più sexy dell’anno». Il regista Mike Nichols, fan accanito di Damien fin dal primo album, lo ha invitato a scrivere una canzone per il film: lui ci ha provato, ma non ha finito in tempo, abituato da sempre a comporre con calma e senza pressioni, solo per il gusto di farlo. Così per il film è stata scelta un’altra canzone, The Blower’s Daughter, tratta dall’album d’esordio. Un brano intimo e delicatissimo, un gioiello che il tempo non sembra poter scalfire.
Vecchi successi e brani inediti di Damien Rice s’incontrano ora in ’O/B-sides, il nuovo doppio CD uscito per la Warner il 26 novembre scorso. In ’O, il sound acustico e intimo della chitarra di Rice tesse le sue trame sonore su un tappeto lento di archi (magnifico il violoncello di Vyvienne Long) in cui s’insinuano le note del piano e del basso, con intrusioni di chitarra elettrica e clarinetto. La malinconica Delicate lascia spazio al sound jazzato di Volcano, che si chiude con un intenso cantato a due di Damien Rice e Lisa Hanning, amica e musa ispiratrice del cantautore, dalla voce leggera e seducente. Sulle note di un amore perso viaggiano The Blower’s Daughter e Cannonball, ormai divenuti dei classici. Il dolore autentico e dimesso di Older Chests apre la strada all’ebbrezza di Cheers Darling, sarcastico brindisi di un amante disperato. I Remember scivola elegantemente dal dolce country della Hannigan a un secondo tempo pieno di rabbia, in cui Damien dà prova di grande bravura. A chiudere l’album è Eskimo, brano ampio e composito, in cui la Hannigan stupisce con la sua personale rivisitazione di Silent Night.
Il secondo CD si apre con l’inedito The Professor & La Fille Danse, registrazione live con Damien alla chitarra acustica: un brano in perfetto stile ’O. Segue il demo originale di Lonelily, denso di quella malinconia dolce che traspare in ogni lavoro di Rice. Diverso è lo spirito di Woman Like a Man, pezzo ritmato e lontano dalle atmosfere nostalgiche tanto care all’artista. In Moody Mooday, invece, il dolore diventa un lungo sospiro che avvolge ogni cosa. Dopo gli inediti, la seconda parte del CD ci regala le rivisitazioni dei brani che hanno reso celebre il cantautore: Delicate è riproposto in una splendida versione live registrata a Dublino, mentre di Volcano troviamo la versione strumentale e il demo inciso nel ’97, quando Damien era ancora ignaro del successo che avrebbe conosciuto di lì a poco: il pezzo è reso in una versione «primitiva», scarna e completamente diversa da quella che conosciamo oggi. A chiudere il disco è Cannonball, nella sua versione remix, più veloce e breve dell’originale, ma sempre bellissima.

Sito ufficiale dell’artista: www.damienrice.com
Discografia di Damien Rice:
‘O (2003) – 14th floor
B-Sides (2004) – Warner