Si è inaugurata a Roma il 1° ottobre la più importante retrospettiva italiana dedicata all’artista parigino Degas. Nato nel 1834 da una famiglia agiata, Degas ha vissuto in un clima molto vivace per il suo paese, il periodo impressionista, ma non ha certo dovuto affrontare le difficoltà finanziarie di pittori come Monet.
Tra il 1874 e il 1886 organizzò ben sette mostre di impressionisti e fu sempre vicino al loro ambiente, anche se, come Manet, non fece mai davvero parte del movimento.
A differenza di Monet per esempio, Degas non si dimostrò mai molto interessato al paesaggio e a quella rivoluzione di fine Ottocento che era il dipingere all’aria aperta.
Il suo interesse, pur basandosi su un’attenta osservazione della realtà, si concentra soprattutto sugli interni parigini, sulle scuole di danza, o le camere dalle cui serrature sembra spiare le donne che ritrae.
Forse nessuno come lui è riuscito ad indagare il corpo della donna con occhio così acuto.
Che si tratti di donne al bagno che si accingono ad uscire dalla vasca, di lavandaie, donne del popolo o di ballerine, Degas cattura con le sue pennellate l’intensità dei loro gesti e dei loro sguardi.
E proprio le ballerine, riprese nell’atto di compiere esercizi o in pausa, costituiscono più della metà della sua vasta produzione, ben rappresentata nell’allestimento di Roma.
In uno spazio non troppo vasto e dunque non dispersivo sono esposte infatti più di 170 opere, tra cui più di venti pastelli, quaranta disegni, circa trenta dipinti e soprattutto l’intera collezione di settantatre sculture appartenente al Museu de Arte di San Paolo in Brasile.
E in queste sculture, raffiguranti per la maggior parte ballerine, ma anche numerosi cavalli (le corse dei cavalli erano uno degli intrattenimenti preferiti di Degas), risiede forse il “pezzo forte” della mostra.
Ma non dobbiamo dimenticare gli schizzi, nei quali è possibile ammirare la maestria di un’arte fondata sul disegno. Anche dalle dichiarazioni delle sue modelle siamo venuti a conoscenza degli interminabili tempi di posa dell’artista parigino, il quale concentrava i suoi sforzi al momento della composizione soprattutto nel momento preliminare.
“La mia arte” affermava “è il risultato di meditazione e studio dei grandi maestri; non so nulla d’ispirazione, spontaneità, temperamento”, smentendo così le consuete credenze sugli artisti e soprattutto i capisaldi dei suoi colleghi impressionisti.
Un uomo dal temperamento mite e riservato, la cui esistenza fu vissuta interamente all’insegna dell’arte…
DEGAS CLASSICO E MODERNO
Roma, Complesso del Vittoriano
Via S. Pietro in carcere
Apertura da lunedì al giovedì 9.30 – 19.30, Venerdì e sabato 9.30-23.30, Domenica dalle ore 9.30 – 20.30Biglietto intero € 9,ridotto € 6.50 Per informazioni: tel. 06/6780664
Fino al 1° febbraio 2005