Vincitore della 57° edizione del Festival di Sanremo, Simone Cristicchi ha pubblicato il suo secondo album “Dall’altra parte del cancello”, un disco che segna una leggera svolta nella carriera di questo insolito cantautore. L’avevamo conosciuto con “Vorrei Cantare Come Biagio”, brano che ce l’aveva presentato sotto l’aspetto fumettistico della sua personalità, sottovalutandolo, forse, dal punto di vista cantautoriale.
Simone cerca con la sua voce da “cartone animato”, stralunata e fuori dal comune, di raccontare i problemi che oggi invadono la nostra cara Italia. Proprio con “L’Italiano” comincia l’ascolto di questo cd: il vecchio brano di Toto Cutugno viene trasformato e adattato su sonorità che ricordano prepotentemente l’Eminem arrabbiato (scelta azzeccata!), che in questo caso si trasforma in un uomo che canta “Sono un italiano, un italiano NERO”.
Il brano sanremese è invece malinconico, sussurrato e affronta il delicato tema della malattia mentale, tanto caro al cantautore, che decide di proporre il suo lavoro anche in una versione CD + DVD. Simpatica e tragicamente attuale “Laureata Precaria”, che come dice il testo della canzone “è il secondo tempo della storia di una studentessa universitaria”, alla ricerca di una stabilità inafferrabile in questa Italia “fondata sullo stage”.
Spensierata è “Monet”, dolcissima serenata d’amore, resa leggera dal suono della chitarra classica e dalle percussioni. “Non Ti Preoccupare Giulio”, cantata con Leo Pari, Pier Cortese e Marco Fabi risulta moderna e molto orecchiabile. “Legato a te” (dedicato a Piergiorgio Welby) è la canzone più riuscita dell’intero album: il testo è profondo, raffinato, commovente. Comunica disperata dolcezza toccando un altro tema complesso e molto attuale, l’eutanasia.
Cristicchi cerca di proporre, come si può facilmente intuire, un pop che rimanga tale nei semplici arrangiamenti e nella facilità d’ascolto, ma che metta in discussione problemi seri che con questo tipo di musica possono far riflettere l’ascoltatore anche più giovane. Simone, che sembra ripercorrere l’iter di Bersani, ha vinto nella sua breve carriera tutti i premi possibili: Targa Tenco nella categoria esordienti, Premio Recanati, Premio Charlot per la canzone comica, Premio Giorgio Gaber, Premio Carosone, Mei, Lunezia. Non c’è che dire!
“L’Italia di Piero” è quella dell’assurdità, piena di bugie e di fatti impossibili, che però si rivelano non così lontani dalla realtà italiana: “quello che succede è un’assurdità…ma è tutto vero!” “Nostra signora dei Navigli”è il ritratto di Alda Merini e “La risposta” riflette sull’esistenza di Dio. Infine “Lettera da Volterra”, una lettura teatrale della lettera di un ricoverato al Manicomio di San Girolamo di Volterra, che datata 1901, fa commuovere e rabbrividire sulla voglia di affetto di una persona a cui è stato negato tutto, anche i propri cari.
L’album nel complesso non delude, anzi, permette di scoprire la profondità artistica che Cristicchi nasconde dietro quella scanzonata immagine da cantante/clown che alcune volte gli viene cucita addosso. Naturale e spontaneo.
TRACKLIST:
“L’italiano”
“Ti regalerò una rosa”
“Laureata precaria”
“Monet”
“Non ti preoccupare Giulio”
“Legato a te”
“L’Italia di Piero”
“Il nostro tango”
“Nostra signora dei Navigli”
“La risposta”
“Lettera da Volterra”