“È UN PROBLEMA TUO” DI FILIPPO LA PORTA

Un viaggio ironico nelle secche dell’omologazione linguistica

Filippo La Porta offre una carellata di espressioni comuni, analizzandone il vero significato e i nessi con la società moderna.

Il libro presenta un viaggio all’interno della lingua parlata, delle sue evoluzioni e involuzioni, dei modi di dire, delle parole usate per comunicare e a volte per stordire l’interlocutore e nascondere il vuoto di senso.
Riflettere sull’uso della lingua parlata è come guardarsi allo specchio. Vedere nero su bianco un dialogo fa emergere tutti i difetti e i “non-sensi” che, le stesse parole se sentite su un autobus, non sembrerebbero avere.

Filippo La Porta, nel suo agevole volume, descrive in maniera critica, ma con molta ironia, i conformismi presenti nelle fraseologie standardizzate a cui ci siamo abituati. Addentrandosi nei meandri delle locuzioni, l’autore delinea il profilo culturale della nostra società, immersa in un contesto mediatico e televisivo che crea molte delle espressioni di uso quotidiano.
Le espressioni “in qualche modo”, “tuttoaposto”, “alla grande” e “mi rimbalza”, tanto per citarne alcune, dicono molto sul nostro modo di intendere la vita e i rapporti all’interno della società. Le parole esprimono un disagio che più che espressivo o linguistico è esistenziale.

Un libro come É un problema tuo ci costringe a riflettere sulla nostra realtà prima che sulle nostre conversazioni, e a pensare alla povertà delle idee comunicate attraverso l’uso di queste espressioni standardizzate. Nonostante il sorriso regalato dalle divertenti illustrazioni di Dario Frascoli che accompagnano i capitoli, forse, arrivati in fondo, non ci resta che sperare e attuare un vero cambiamento.

Filippo La Porta, È un problema tuo, 2009, Gaffi, pp. 106, 8,00 euro.