“End of Watch – Tolleranza Zero” di David Ayer

Lotta contro il crimine

Dopo Training day e Fast and Furious, il regista americano David Ayer firma un nuovo film ricco di scene d’azione.

End of Watch esce nei cinema giovedì 22 novembre e racconta la storia di due poliziotti – gli agenti Bryan Taylor e Mike Zavala – che si trovano a combattere il crimine per le pericolose strade di Los Angeles. I due, stretti da un profondo rapporto d’amicizia e da un legame solidale, lottano ogni giorno per imporre la voce della legge nel ghetto della città, dove sembra non esistano regole, sentimenti, o qualsiasi forma di umanità. I poliziotti, legati da un promessa mai esplicitata, cercano di proteggersi l’un l’altro, aiutandosi a salvaguardare la propria vita, che è spesso messa in pericolo. L’intesa tra i due agenti è la parte del film che meglio è stata resa. La bravura dei due attori supplisce a una sceneggiatura che lascia molto a desiderare e, i loro sguardi, i loro sorrisi e i loro gesti bastano a comunicare al pubblico quell’aspetto di cameratismo e realismo che costituisce l’atmosfera di cui si nutre ogni scena.

Gli agenti, tra cui spicca la tosta e determinata agente Orozco (interpretata dalla bravissima America Ferrera), convivono quotidianamente con la consapevolezza di non avere alcuna certezza circa la propria sopravvivenza: i criminali di South Central sanno essere pericolosi e spietati. David Ayer, che oltre a essere il regista è anche il produttore e lo sceneggiatore del film, conosce bene la realtà che ha scelto di raccontare: Los Angeles è il luogo in cui è cresciuto e dove tuttora vive insieme alla moglie a al figlio, e il suo affetto per questa città traspare in ogni suo lavoro.

L’agente Taylor, interpretato dall’attore Jake Gyllenhaal, porta sempre con se una videocamera, con la quale riprende alcuni momenti della sua vita, lavorativa e personale. Alcune scene del film sono proposte allo spettatore da questo punto di vista. I filmati sono stati tutti girati con la macchina da presa a mano e ogni volta sono ripresi da un punto di vista diverso: quello degli agenti, dei membri delle gang, delle telecamere di sorveglianza, o quello dei cittadini vittime delle violenza della criminalità. Il rumore delle auto che sfrecciano per le strade nel corso degli inseguimenti, quello delle raffiche di proiettili durante le sanguinosissime sparatorie, gli insulti reciproci tra criminali e forze dell’ordine, insieme al suono delle sirene blu della polizia, sono la costante colonna sonora del film.

Apprezzabile è il tentativo di ritrarre con sincerità la vita di un poliziotto, fatta di ore passate in macchina, di coraggio e di debolezze. Come afferma Ayer ”Il problema dei film sui poliziotti è che non abbiamo mai visto cosa facciano veramente a lavoro”. Peccato che il racconto della loro vita privata, ovvero quello spazio in cui gli agenti dovrebbero recuperare quell’anima che non possono portare in servizio, risulti invece solo accennato, un po’ stereotipato e non particolarmente brillante.

Per gli amanti del genere End of Watch è sicuramente l’imperdibile erede di Fast and furious; nel complesso, però la pellicola, resta fermo nella sua definizione di film d’azione, incapace di dire qualcosa in più, sebbene in qualche frangente ne manifesti, almeno, l’ambizione.

Titolo originale: End of watch
Nazione: U. S. A.
Anno: 2012
Genere: azione, drammatico, thriller
Durata: 110 minuti
Regia: David Ayer
Cast: Jake Gyllenhaal, Michael Peña, Anna Kendrick, America Ferrera
Prodotto da David Ayer
Distribuzione: Videa
Data di uscita: 22 novembre 2012