Concorso
Belle epoque. La casa di Monsieur Hervey e Gabrielle è frequentata dalla gente che conta. Nelle cene del giovedì sera si ride, ci si diverte, ci si intrattiene. Si sta attenti a ciò che pensa o dice il vicino.
Ma qualcosa va storto. Un segreto cessa di nascondersi, qualcuno tarda ad arrivare, l’amore finisce, l’abitudine distrugge. Non convince il film di Patrice Chéreau, accolto fra timidi applausi e qualche fischio.
Dieci anni di matrimonio, la noia borghese, la routine di coppia, lo sguardo assente, malinconico e viziato. Patrice Chéereau confeziona una piéce teatrale in piena regola, rimandando pretenziosamente a capolavori della storia del cinema come Jules et Jim o Scene da un matrimonio, ma senza genio, però.
Il film, nella sua ora e mezza, è un continuo interrogativo sull’amore e le sue conseguenze. Cosa succede se un uomo e una donna, sposati da dieci anni, si scoprono d’improvviso estranei, senza più confidenza, né tenerezza? Cosa succede se lei fugge via, lasciando una lettera, e torna a casa dopo aver promesso di non tornare più?
“Se avessi saputo che mi amavate, mai sarei tornata”. Ed è così che l’amore è un peso da cui liberarsi, la passione un’inutile trovata da avanspettacolo, le promesse un ricordo.
Il film di Chéreau è tratto da una novella di Joseph Conrad Il ritorno ed è (o vorrebbe essere) un lungo viaggio nell’animo umano, nella psiche universale che abbraccia sentimenti senza tempo e senza età.
Ma il tempo esiste, e Gabrielle ne resta ingabbiato.
Inutili le didascalie che di tanto in tanto compaiono sullo schermo (se tutto ha un fine o una giustificazione, questo è assolutamente gratuito), forzata la fine della narrazione che non vuole osare. Nevrotica e bisognosa di dare uno scossone, di stupire. Come se non bastasse l’immaginazione a regalare emozioni.
Ciò che si salva in Gabrielle è una buona sceneggiatura, sorretta da solidi dialoghi (Chéreau è anche e soprattutto un autore teatrale) e la capacità, non comune in questo Festival, di tenere svegli.
Per il resto si vola bassi, col rischi di cadere sempre stampato negli occhi.
Gabrielle
Titolo originale: Gabrielle
Nazione: Francia
Anno: 2004
Genere: Drammatico
Durata: 90′
Regia: Patrice Chéreau
Sito ufficiale:
Cast: Isabelle Huppert, Pascal Greggory, Thierry Hancisse, Raina Kabaivanska, Thierry Fortineau, Jeanne Herry
Produzione: Azor Film, StudioCanal
Distribuzione: Mikado
Data di uscita: Venezia 2005
09 Settembre 2005 (cinema)