“Gran Torino” di Clint Eastwood
Walt Kowalski è il sogno americano fatto uomo. Di origini polacche, vanta un glorioso passato sotto le armi in Corea, trenta anni di duro lavoro in una fabbrica Ford, un matrimonio felice, due figli, dei nipotini e l’amore per il fai-da-te. Certo, Kowalski ha anche dei difetti: un feroce tradizionalismo, l’attaccamento alle armi, l’autodistruttiva necessità di dimostrare a chiunque la sua completa indipendenza. E soprattutto il razzismo. Quando, rimasto vedovo e solo in casa, conosce i suoi nuovi vicini orientali, i primi rapporti non sono dei migliori. E peggiorano quando questi vicini ricevono le visite di una banda di teppisti.
Clint Eastwood presenta sugli schermi Gran Torino, un film che prende il nome da un’auto d’epoca alla quale il protagonista è particolarmente affezionato. Essa rappresenta tutto ciò per cui è valso la pena di lavorare e soffrire. Inoltre, tale macchina diviene oggetto scatenante le tensioni fra Walt e il mondo in via di cambiamento che lo circonda.
Proprio il mondo in via di cambiamento sembra ossessionare l’uomo: fondendo i suoi ricordi di odio verso gli orientali, la perdita della confidenza con il suo ambiente (è quasi l’unico bianco rimasto nel quartiere) e i sensi di colpa e di sconfitta che un uomo accumula in una vita, il vecchio protagonista si trova ad imbracciare le armi proprio per esorcizzare ciò che teme di più: la perdita della sua (misantropica) serenità.
Senza svelare altro della trama, è interessante indagare un particolare aspetto di Gran Torino: l’evoluzione della figura del “duro con la personale giustizia” portata avanti da Eastwood. L’ultima opera, che si sviluppa in modo lineare, per quanto denso di significati e di chiavi di lettura, permette di affrontare parecchi temi, alcuni dei quali magistralmente scandagliati: un uomo tradizionalista e razzista si sente messo da parte da un paese che ora accoglie coloro che per lui sono stati i più grandi nemici. In essi comunque riesce a conoscere l’amicizia. Ma la violenza non è mai troppo lontana dalla vita di chiunque.
Da qui, è doveroso uno sguardo all’indietro. Negli anni ’70 uscirono i film della serie dell’ispettore Callahan. Il sentimento di impotenza di fronte alla violenza che era nell’aria (erano gli anni della guerra in Vietnam) si riversava nelle pellicole. Callahan era un uomo in cui la forza scavalcava il concetto di giustizia. “Se vedo un uomo completamente nudo, con un coltello, che insegue una donna, io gli sparo”, affermava in una sequenza de Ispettore Callahan: il caso Skorpio è tuo.
Oggi il piglio di Walt Kowalski, dalle prime sequenze di Gran Torino, è simile. Il tema della vendetta e della difesa personale sono similmente accarezzati.
Il grande motivo di interesse di Gran Torino risiede proprio qui, nei parallelismi con meccaniche narrative che già si conoscono. Ma soprattutto nel fatto che, come spesso accade nelle opere da regista di Eastwood, le impressioni che il pubblico riceve sono spesso fuorvianti.
Non diciamo cosa accade, ovviamente. Ma possiamo affermare che Gran Torino è molto più di un film sul peccato e la redenzione, molto più di un film sulla “sacralità americana” dei fucili Winchester. E molto più di un film sulla legge del taglione (esecrata o esaltata che sia).
Gran Torino racconta la necessità di essere in pace con se stessi e con il mondo. Si tratta di un rovesciamento, è quasi come girare il cannocchiale con cui lo spettatore guarda dalla sua poltrona il film. E tale rovesciamento della lente porta a non vedere più l’atto violento di chi vuole la giustizia, ma l’inferno di un uomo che deve convivere con la violenza sua e della sua società. Così, a sorpresa, in Gran Torino non vince l’onnipotenza dell’uomo “solo contro il mondo”. Ma la fiducia e la speranza nel futuro, se costruito da chi sa raccogliere gli insegnamenti.
Titolo originale: Gran Torino
Nazione: U.S.A.
Anno: 2008
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 116’
Regia: Clint Eastwood
Sito ufficiale: www.thegrantorino.com
Sito italiano: wwws.warnerbros.it/grantorino/…
Cast: Clint Eastwood, Christopher Carley, Bee Vang, Ahney Her, Brian Haley, Geraldine Hughes, Dreama Walker, Brian Howe, John Carroll Lynch, William Hill, Scott Eastwood
Produzione: Double Nickel Entertainment, Gerber Pictures, Malpaso Productions, Media Magik Entertainment, Village Roadshow Pictures, Warner Bros.
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 13 Marzo 2009 (cinema)