Haile Gerima e Pere Portabella Presidenti delle Giurie Venezia Opera Prima e Orizzonti

66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Il regista etiope (e statunitense) Haile Gerima – figura guida del cinema africano e “padre fondatore” di quello indipendente afro-americano, autore del film africano più premiato nella storia, Teza, Premio Speciale della Giuria all’ultima Mostra di Venezia – e il maestro del cinema indipendente spagnolo Pere Portabella – autore dello straordinario Il silenzio prima di Bach (Die Stille vor Bach), presentato nel 2007 a Venezia e divenuto uno dei più grandi successi del circuito europeo d’essai – saranno, alla 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2009, i presidenti delle Giurie internazionali rispettivamente del Premio Venezia Opera Prima (Haile Gerima), e della sezione Orizzonti (Pere Portabella). La 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta, avrà luogo dal 2 al 12 settembre, sotto la direzione di Marco Müller.

La giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima presieduta da Haile Gerima assegnerà senza possibilità di ex-aequo, fra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni della Mostra, il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima (Luigi De Laurentiis), nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.
La giuria internazionale di Orizzonti, presieduta da Pere Portabella, assegnerà per i lungometraggi di questa Sezione, dedicata alle nuove correnti del cinema mondiale, il Premio Orizzonti e il Premio Orizzonti Doc.
Haile Gerima e Pere Portabella sono due delle personalità più rilevanti e singolari del panorama cinematografico contemporaneo.

Maestro riconosciuto del cinema africano e figura guida del cinema indipendente Black e African-American, da oltre 40 anni attivo negli Stati Uniti ma anche in Etiopia, Haile Gerima ha indagato attraverso il cinema l’identità della cultura del continente africano, anche nella diaspora, i disastri del colonialismo e gli orrori dello schiavismo. Non a caso Sankofa (1993), prima opera di un regista nero sullo schiavismo e titolo di riferimento per tutta la comunità afro-americana, significa “guardare al passato per andare avanti”. Il suo ultimo capolavoro Teza (“Rugiada”, che arriverà sugli schermi italiani il 27 marzo distribuito dalla Ripley’s Film), presentato in prima mondiale alla Mostra di Venezia 2008 e subito acclamato dalla critica, passerà alla storia come la pellicola africana più premiata. Il film si è aggiudicato a Venezia il Premio Speciale della Giuria, l’Osella per la migliore sceneggiatura (e, tra i premi paralleli, il Premio “Cinema for Unicef”). L’ultimo riconoscimento conquistato in ordine di tempo è stato lo Stallone d’Oro di Yenenga, il primo premio del Festpaco, lo storico festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou (nel Burkina Faso). In precedenza Teza aveva raccolto altri prestigiosi premi. Aveva trionfato alle Giornate di Cartagine, il festival di riferimento per il cinema arabo e africano, aggiudicandosi il Tanit d’oro del miglior film, ma anche il Premio migliore sceneggiatura, quello per la migliore fotografia, quello per la migliore musica e la coppa del migliore attore non protagonista – ben cinque riconoscimenti, dunque, fatto mai accaduto nella storia del più antico e più importante festival del continente. Tra i maggiori premi ottenuti internazionalmente c’è il Gran Premio Liocorno d’oro al Festival Internazionale del Film di Amiens 2008. Dopo la presentazione veneziana Teza è stato inoltre tra i titoli della Selezione Ufficiale al Festival di Toronto 2008.

Figura fondamentale del cinema indipendente spagnolo fin dagli anni ‘50, Pere Portabella ha realizzato opere che testimoniano la sua costante ricerca di nuove forme espressive, tutte in diversi modi radicate nella cultura d’avanguardia. E’ tornato una volta ancora alla ribalta internazionale nel 2007 con Il silenzio prima di Bach (Die Stille vor Bach), presentato a Venezia nella Sezioni Orizzonti, suo ottavo lungometraggio in cinquant’anni di carriera cinematografica, il cui successo nei cinema d’essai è poi sfociata in una straordinaria “personale” al MoMA di New York.
Nel 1961 – in pieno regime franchista – Portabella produce Viridiana di Luis Buñuel (Palma d’Oro al Festival di Cannes) e per questo è costretto all’esilio in Italia. Qui produce La carrozzella (El Cochecito) di Marco Ferreri (1960) e realizza insieme a Francesco Rosi la sceneggiatura de Il momento della verità (1965). Tornato in Spagna arriveranno i suoi lavori da regista, tutti percorsi dalle medesime istanze: scardinare la linearità narrativa, mirando a un cinema di quadri scenici, che provocano shock emozionali nello spettatore – la sua è la più importante esperienza moderna di cinema come “montaggio delle attrazioni”. La sua ultima pellicola è Mudanza (2008), lavoro di 20 minuti, dedicato al poeta Federico Garcia Lorca, che sarà presentato in anteprima alla 66. Mostra nella sezione “Eventi-Orizzonti”.

Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio