Frédéric Maire, direttore artistico anche per la prossima edizione, prima di dedicarsi alla cineteca nazionale di Losanna dal 2010, ringrazia per il lavoro svolto da tutte le giurie e poi annuncia i vincitori del premio del pubblico (riferito solo ai lungometraggi in proiezione in Piazza Grande) e del Variety Piazza Grande Award assegnato da una giuria composta dai critici Derek Elley, Ronnie Scheib e Jay Weissberg a un film presentato in prima mondiale o internazionale in Piazza Grande. Il premio si propone di ricompensare film che si distinguono sia per le qualità artistiche che per un potenziale commerciale, nell’interno di favorirne la carriera internazionale.
PREMIO DEL PUBBLICO: SON OF RAMBOW di Garth Jennings (Uk, Francia, Germania)
VARIETY PIAZZA GRANDE AWARD: BACK SOON di Solveig Anspach (Island, Francia)
Poi, annunciati dalle diverse giurie si susseguono gli altri premi.
CONCORSO CINEASTI DEL PRESENTE
Giuria: Bertrand Bonello (regista francese), Benedek Fliegauf (regista ungherese e scrittore), Cao Guimaraes (regista e videoartista brasiliano), Corso Salani (regista italiano), Franz Treichler (musicista e compositore svizzero)
PARDO D’ORO CINEASTI DEL PRESENTE: LA FORTERESSE di Fernand Melgard, Svizzera
Nel Centro di registrazione di Vallorbe, canton Vaud, il documentarista Fernand Melgar segue alcuni richiedenti d’asilo per l’intera procedura che li condurrà a ottenere o meno lo statuto di rifugiati, della durata non supererà sessanta giorni. Fernand Melgar ci propone dunque un’immersione nell’universo sconosciuto dei centri svizzeri per i richiedenti d’asilo, permettendoci di coglierne l’atmosfera che vi regna.
Il giurato Benedek Fliegauf afferma che più di tutto del lungometraggio di Fernand Melgar, distintosi nel panorama svizzero per i suoi documentari, hanno premiato la capacità di mostrare e trattare un argomento così difficile: “ci è piaciuta soprattutto l’originalità e il gioco con gli attori”. E sugli altri premi: “non ci sono state discussioni sulla motivazione perché tutti ci avevano appassionati e commossi. L’unico problema è stato formulare una motivazione che non risultasse troppo piatta”.
PARDO SPECIALE DELLA GIURIA CINEMA CINEASTI DEL PRESENTE: ALICE EN EL PAIS di Esteban Larrain, Cile
MENZIONE SPECIALE: PRINCE OF BROADWAY di Sean baker, Usa
PARDO PER LA MIGLIOR OPERA PRIMA
Giuria: Albertina Carri (regista argentina), Cristi Puiu (regista rumena), Marinane Slot (produttrice francese)
PARDO PER LA MIGLIOR OPERA PRIMA: MARZ di Handl Klaus (Austria)
Christian, Berni e Elmar, tre compagni di università, prendono in prestito una macchina e nel cuore della notte si recano in un bosco. Fumano un’ultima sigaretta e poi collegano il tubo di scappamento all’abitacolo, si siedono in macchina e accendono il motore. Ma al di là del vuoto lasciato dai giovani, a tormentare l’esistenza delle famiglie è il fatto di non riuscire a trovare un perché. I morti, fino a qualche giorno prima del suicidio, sportivi e apparentemente felici, non hanno lasciato nessuna spiegazione, nessuna lettera di addio.
Poi arriva la Giuria ufficiale formata da: Rachida Brani (attrice francese), Masahiro Kobayashi (regista giapponese), Liron Levo (attore israeliano) , Dani Levy (regista e attore svizzero), Berta Navarro (produttrice messicana), Goran Paskalijevic (regista serbo), Paolo Sorrentino e comunica i premi del CONCORSO INTERNAZIONALE.
PARDO D’ORO: PARQUE VIA di Enrique Rivero, Messico
Parque vía utilizza il rapporto tra il vecchio custode e la proprietaria della casa che l’uomo dovrà abbandonare quando la donna riuscirà a venderla, per mostrarci la frattura sociale presente nel Messico di oggi: il divario tra ricchi e poveri, che si intreccia a quello tra bianchi e «indios».
_ Sorrentino, che ha il compito di leggere i vincitori, dichiara che non ci sono state grandi discussioni con i suoi colleghi: “Eravamo d’accordo su tutti i film che ci erano piaciuti, dovevamo solo decidere come distribuire i diversi premi”.
Poi Goran Paskalijevic prende la parola per dichiararsi contento: “Per una volta c’è sintonia d’intenti tra noi e i critici che hanno premiato la stessa opera prima del regista nato a Madrid nel 1976”.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
(al secondo miglior film del concorso): 33 SCENY Z ZYCIA di Malgoska Szumowska (Germania, Polonia)
PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA: ELLE VEUT LE CHAOS di Denis Coté
PARDO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE: MAR NERO di Federico Bondi (Italia, Romania, Francia)
PARDO PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE MASCHILE: THE MARKET – A TALE OF TRADE di Ben Hopkins (Germania, Uk, Turchia, Kazakhstan)
Menzioni speciali: Liu mang de sheng yan di Pan Jianlin (Cina) e Daytime drinking di Noh Young-seok (Corea del Sud).
Locarno si riconferma una vetrina importante soprattutto per giovani registi che qui, come ha affermato Domenico Procacci, possono presentare le loro opere senza l’isteria presente in altre manifestazioni e, aggiungiamo noi, con un buon grado di attenzione da parte della stampa e del folto pubblico che partecipa alle proiezioni. Siam certi che autori come Enrique Rivero o lo svizzero Fernand Melgar potranno trovare con più facilità una loro distribuzione e un loro pubblico dopo gli importanti riconoscimenti ricevuti. All’Italia meglio non poteva andare: l’unico film in concorso, Mar Nero di Federico Bondi, al suo primo lungometraggio ottiene l’importante riconoscimento per la migliore interpretazione femminile assegnata all’attrice di cinema e di teatro Ilaria Occhini che debuttò con Luciano Emmer nel 1954 e che fu amata da registi quali Visconti, Ronconi e Patroni Griffi. L’attrice si è completamente messa in gioco per interpretare Gemma e passa la dimensione cinematografica la sensazione che tra lei e l’attrice rumena Dorotheea Petre, ci sia stato davvero una volontà di conoscersi e rapportarsi.
Foto a cura di Giovanna Barreca