“IL DIAMANTE BIANCO” DI WERNER HERZOG

L'uomo che guardava i dirigibili volare

Precedente sia a “The Wild blue yonder” (presentato allo scorso Festival di Venezia) e a “Grizzly Man” (Festival di Torino 2006), “The white diamond” conferma la vena poetica e creativa di un regista da anni dedito alla forma documentaristica, autore di uno sguardo unico e delicato sulla realtà che ci circonda. Il volo che sorvola la foresta pluviale è pronto per la partenza.

L’ingegnere aeronautico Graham Dorrington è il creatore del famoso diamante bianco, un dirigibile gonfiato ad elio pronto a sorvolare le gigantesche cascate del Kaleteur, nel cuore della Guyana. L’impresa non è priva di rischi, tanto che dodici anni prima, nel tentativo di esplorare la foresta pluviale, Dieter Plage (amico di Dorrington) perse la vita a causa di un incidente. Provato dai sensi di colpa e ossessionato dal sogno di esplorare un territorio mai visto da occhio umano, Dorrington affinerà la sua creazione fino a farla volare, finalmente, nell’aria incontaminata del continente sudamericano. Tra i protagonisti della spedizione c’è Werner Herzog e il suo occhio di celluloide, pronto a filmare territori inesplorati ed esponendosi in prima persona nelle pericolose acrobazie aeree, regalando un’ora e mezza di eccezionale documentario.

Non è facile parlare di Herzog, di un cineasta che da più di quarant’anni se ne va in giro per il pianeta a descrivere, con la sua magica visione, i sogni dei piccoli uomini, le loro paure, la loro straordinaria vitalità. In Grizzly Man ha filmato un uomo che, per vent’anni, ha condiviso la sua vita in mezzo agli orsi, prima di essere sbranato da uno di loro. In Wild Blu Yonder (un onirico lungometraggio a metà fra documento e fiction), Brad Dourif racconta le vicende di un mondo deserto (e desolato) in cui tutto è in vendita ma nessuno può più comprare. Ne Il diamante bianco insegue un sogno, seguendo passo passo le avventure di un piccolo, piccolissimo uomo che sogna di volare. Lo fa ubriacando e ipnotizzando lo spettatore, tenendolo immobile sulla poltrona con le sue musiche di violino e cori sardi, mentre sullo schermo si assiste alle straordinarie riprese della natura.

Wernwer Herzog, classe 1942, ha regalato al cinema quello che pochissimi hanno saputo donargli: la verità, l’illusione del sogno, la forza delle immagini, opere che lui, appena diciannovenne, cominciò a filmare lavorando di notte, mentre consumava le sue giornate lavorando in un’acciaieria. Autodidatta, refrattario al telefono e alle nuove tecnologie, digiuno di televisione, cresciuto in uno sperduto villaggio fra le montagne bavaresi ha saputo, come nessuno, realizzare il suo sogno: raccontare la vita per immagini. Con un pizzico di invidia per chi lo guarda e si commuove per la forza inimitabile del suo cinema.

The White Diamond
Titolo originale: The White Diamond
Nazione: Gran Bretagna, Germania
Anno: 2004
Genere: Documentario
Durata: 86′
Regia: Werner Herzog
Sito ufficiale:

Cast: Graham Dorrington, Werner Herzog
Produzione: Marco Polo Film AG
Distribuzione: Fandango
Data di uscita: 01 Giugno 2006 (cinema)