Questa vicenda inizia il 19 luglio del 1943. Roma viene bombardata da quattro gruppi di B17 e cinque gruppi di B24, gli edifici si sgretolano come fossero fatti di sabbia.
Prima storia: Francesco Dogliani (Michele Placido) è un commissario di polizia, si trova sul luogo di un delitto, una prostituta è stata uccisa, si chiamava Costantina. Dogliani, giura a sé stesso e alla figlia della donna, Elisa (Ana Caterina Morariu) di trovare il colpevole. Nel frattempo Elisa viene affidata alla zia Anna (Barbora Bobulova).
Seconda storia: Lucia Dogliani (Alina Nedelea), sorella di Francesco, sta andando con il neo marito in viaggio di nozze a Roma, quando i bombardamenti colpiscono la corriera su cui sta viaggiando; lei è una delle poche sopravvissute, l’odio rancoroso la porterà ad arruolarsi e diventare una repubblichina.
Terza storia: Ettore Dogliani (Alessandro Preziosi), fratello di Lucia e Francesco, lascia la casa paterna in Piemonte, per arruolarsi con i Partigiani, cerca di convincere Francesco ad andare con lui, ma il fratello rifiuta.
Queste tre storie si intrecciano e si sviluppano nell’Italia di allora; i protagonisti sono inevitabilmente fagocitati dagli avvenimenti che hanno portato alla Liberazione, dall’arresto di Mussolini al governo Badoglio, dalla Repubblica di Salò al 25 aprile del 1945.
Il sangue dei vinti, presentato fuori concorso alla Festa del Cinema di Roma 2008, è tratto dal romanzo di Gianpaolo Pansa, ed è diretto da Michele Soavi (Arrivederci Amore Ciao).
Il regista ha precisato che la sua intenzione è stata quella di girare un combat film – cioè un filmato, realizzato da cineoperatori militari, ripreso durante i combattimenti – non volendo aggiornare né riscrivere la storia, non volendo occuparsi di revisionismo storico, ma puntando i riflettori, come ha dichiarato anche il produttore, sul rispetto per tutti i morti, di entrambe le parti, scomodando addirittura Sofocle: “Sofocle – afferma il regista – ha scritto l’Antigone sollevando il diritto alla sepoltura anche per il nemico vinto. Questo film inizia con la scena teatrale in cui Antigone chiede la sepoltura del fratello ucciso in battaglia. Essendo un vinto e non un eroe, il fratello doveva restare insepolto, esposto ai cani.”
A udire i loro discorsi, sembra che Il sangue dei vinti vada interpretato secondo la chiave di lettura della giusta sepoltura. D’accordo. Ma, questo sommo concetto non viene in mente durante la proiezione del film. Per paradosso, è un lavoro che pretenderebbe di mantenersi neutrale (come se fosse possibile nel contesto drammatico della Seconda Guerra Mondiale), ma si schiera con consapevolezza risaltando e colorando anche troppo i lati oscuri partigiani e stingendo quelli repubblichini.
Francesco Dogliani racchiuderebbe in sé il ruolo dell’Antigone; questo personaggio nel libro non c’è, è stato creato dagli sceneggiatori: è una figura che non riesce a risultare simpatica, nella sua ostinazione. Sembra vivere in un mondo a parte: la guerra, nazisti e fascisti massacrano e uccidono, lui passa attraverso con lo scopo di trovare solo l’assassino della donna di Roma. Solo nel momento in cui la guerra colpisce al sua famiglia, lui si dispera, ma continua a non schierarsi.
Al di là della narrazione lacunosa, che spazia con flashback (con protagonista Dogliani alla fine della guerra e anni dopo con la ritrovata Elisa) frammentati e sfilacciati, che spaccano la trama, anziché creare connessioni tra passato e presente. Michele Soavi ha diretto un’opera che, nel suo non voler prendere una posizione (a parole), mette in discussione banalmente troppi avvenimenti.
Nonostante la fotografia riesca a cogliere perfettamente l’epoca, Il sangue dei vinti si sviluppa con le modalità di una fiction televisiva poco credibile, con dialoghi eccentrici ed esasperati, pronunciati con un’enfasi a dir poco fuori luogo.
Il sangue dei vinti fa un abuso indecoroso di figure retoriche, da suoni onomatopeici a metafore infantili e inconcludenti, che risulta inversosilme per l’epoca trattata, quella della Liberazione, che viene proclamata in questo lavoro, ma quasi sottovoce, con un verde bianco e rosso decolorati.
Titolo originale: Il Sangue dei Vinti
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 108′
Regia: Michele Soavi
Cast: Michele Placido, Barbora Bobulova, Alessandro Preziosi, Alina Nedelea, Stefano Dionisi, Ana Caterina Morariu, Philippe Leroy
Produzione: Rai Fiction
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: Roma 2008
08 Maggio 2009 (cinema)