“Il primo incarico” di Giorgia Cecere

Identità delle prime maestre

Controcampo italiano
Storia di autorealizzazione in mezzo alle stradine non asfaltate della Puglia anni Cinquanta.

Nena (Isabella Ragonese) probabilmente non vuole fare la maestra. Ma subisce il fascino di un uomo colto e raffinato (tanto idiota e stupidamente superiore) che la plasma e la conduce al mondo dell’insegnamento.
Nella Puglia degli anni Cinquanta Nena vive così la doppia faccia della prima emancipazione sociale e della libertà delle scelte di vita.
Da un lato, la frequentazione degli ambienti diversi da quello contadino conducono verso una borghesia latifondista che sogna l’Africa, dall’altro il confinamento non tanto lontana da casa (quella mezza misura che annacqua i legami), in un trullo sperduto in mezzo alle galline, la isola con la sua prima speranza di indipendenza.

Zavorrate come non mai, le prime donne che facevano lavori diversi dal normale, che cercavano il salto sociale, soccombevano ad una cosa terribile chiamata amore. L’amore che Nena prova per il ricco ragazzotto biondo dal panciotto e cappello di paglia bianco che fa la tesi sui Simbolisti Russi, la confina ad uno stato di subalternità che scaccia tutte le belle promesse che la giovane maestra si era fatta e che era riuscita a portare a termine.

Entrata nella piccola classe di bimbetti sporchi e poveri sente crollare su di sè il peso di una vita che forse non è la sua, che una scelta di mestiere senza l’uomo che ama non vale la pena di essere vissuta.

Fino ad un certo punto. Nena è un bel personaggio che alla fine scopre l’importanza dell’indipendenza allontanandosi definitivamente dall’uomo stolto che amava (e che l’aveva abbandonata e che poi era tornato scondinzolando). La piccola forte giovane donna a quel punto si tiene il suo bel spaccapietre, figlio della terra scura e della piccola manovalanza. Lei continua a fare la maestra, con galline intorno. Le sue galline, quelle del suo sogno. Non di un amore soffocante e malsano.

Giorgia Cecere, sceneggiatrice pugliese già al fianco di Edoardo Winspeare per diversi lavori, firma una bella storia, interessante e insolita che si snoda tra il sole e la desolazione dei piccoli “villaggi” rurali. Attenta nei particolari e abbastanza curata nelle cadenze e nei modi di dire, ci conduce in una delle mille sfumature della nostra nazione quell’impasto di femminilità alle prese con l’amore e l’autorealizzazione.

Il primo incarico di Giorgia Cecere – Italia, 90′
v.o. italiano – s/t inglese
Isabella Ragonese, Francesco Chiarello, Alberto Boll, Miriana Protopapa, Rita Schirinzi