“Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores

Aria di cambiamenti per Michele, un ragazzino un po’ impacciato e solitario come tanti. Figlio di madre single (poliziotta), vittima di bullismo a scuola e innamorato (senza essere ricambiato, ovviamente) della bella e bionda Stella, cerca di sopravvivere all’adolescenza nella tranquilla e ventosa Trieste. Ma la vita è ancora più complicata di come sembra. Dietro la superficie infatti, si nasconde una realtà diversa, dove anche l’incredibile è sotto gli occhi di tutti; o meglio, di nessuno. Lo scoprirà Michele non appena, in una burrascosa notte d’inverno, si renderà conto di poter diventare invisibile.

Supereroi e mutanti, ragazzini incredibili e giovani problematici. Il territorio cinematografico occupato da poteri soprannaturali e DNA rinforzati ormai ha raggiunto latitudini senza precedenti. Saccheggiando il mondo dei Comics, dei fumetti e delle Graphic Novel, il genere – per quanto abusato – rimane uno degli investimenti più redditizi, ovviamente quando passa attraverso le mani d’oro degli “esperti” d’oltreoceano. Gabriele Salvatores prova a buttarsi nella mischia e concedersi una divagazione puramente di genere, nel segno più evidente della tradizione hollywoodiana.

Bando a provincialismi tecnici e scrittura datata e via libera all’emulazione pura, nel solco della struttura più che collaudata dai professionisti della materia. Bene, finalmente potremo dire che in Italia si è prodotto un film esportabile. Peccato che nella “panatura” americana, Il ragazzo invisibile abbia perso ogni forma di originalità e risulti una piatta imitazione di decine e decine di titoli che il mercato internazionale sforna ormai quotidianamente. Non è tanto il budget (non paragonabile a produzioni statunitensi), quanto la banalità della formula a impoverire il risultato finale. Intendiamoci: il film, nella sua estenuante linearità, funziona. Ma il prezzo di questo esperimento italiano – e la sfida intrinseca – era di aggiungere qualcosa, di rivisitare non plagiare, di contaminare non omogeneizzare, di “sciacquare lo script in Arno” (o quantomeno in Isonzo, vista la location), insomma.

E invece si rimane in territori conosciuti. La metafora dell’invisibilità per un adolescente è tanto esplicita quanto basica e, anche in questo caso, rispetta tutti i cliché del ragazzo un po’ emarginato che riesce a scoprire se stesso e rivelarsi agli altri proprio grazie alla consapevolezza derivata dal nuovo potere scoperto. Per completare il quadro, non mancano il costume da (super)eroe, un simbolo riconoscibile e addirittura i “cattivi” di provenienza ex sovietica. In effetti però, Il ragazzo invisibile concede almeno agli spettatori di condividere un po’ di potere soprannaturale: appena cominciato, sappiamo già come andrà a finire.

Titolo originale: Il Ragazzo Invisibile
Nazione: Italia, Francia, Irlanda
Anno: 2014
Genere: Fantascieza, Fantastico
Durata: 100′
Regia: Gabriele Salvatores
Sito ufficiale: www.ilragazzoinvisibile.it
Social network: facebook
Cast: Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Ksenia Rappoport, Aleksei Guskov, Noa Zatta, Raicho Vasilev
Produzione: Indigo Film, Babe Film, Element Pictures, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 18 Dicembre 2014 (cinema)

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