“Il venditore di sigari” di Amos Kamil

La Sala La Cavallerizza del Teatro Litta chiude la stagione con un testo di Amos Kamil Il venditore di sigari per la regia di Alberto Oliva, in scena dall’11 al 30 maggio 2010.

Dall’11 al 30 maggio 2010, LITTA_produzioni

Il venditore di sigari di Amos Kamil

traduzione Flavia Tolnay con la collaborazione di Alberto Oliva – regia Alberto Oliva
assistente alla regia Francesca Prete – scene e costumi Francesca Pedrotti – realizzazione scenografia Ahmad Shalabi -disegno luci Fulvio Melli – datore luci Marco Meola – direzione di produzione Antonella Ferrari

con Gaetano Callegaro, Francesco Paolo Cosenza

debutto nazionale
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Il sigaro intorpidisce i dispiaceri e riempie le ore solitarie con milioni di deliziose immagini.

Se non sa nulla sul Giudaismo, lei e’ predefinito dalle leggi razziali dei Nazisti.
Difatti, l’unica cosa che la fa essere un Ebreo è la legge nazista e per quel privilegio io non ho bisogno di andare fino in Palestina. Io rimango qui
”.

(Estratti dal testo dello spettacolo)

Il tragico nella vita è che ognuno ha le sue ragioni” (Renoir)

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Berlino 1947, ore sei e trenta.

Nella Germania appena uscita dalla guerra, due uomini soli si incontrano tutte le mattine alle sei e trenta in un negozio di tabacchi. Uno ne è il proprietario, l’altro è un professore ebreo. Entrambi si portano dietro un segreto e alcuni frammenti della Storia, che ha appena sconvolto e quasi annientato un popolo presente in tutto il mondo con diverse nazionalità ma un’unica fede. Questo li chiama ad assumersi la responsabilità della loro appartenenza e a definire la loro posizione.

Attraverso un dialogo serrato e di forte tensione, in cui si rinfacciano reciproche colpe e recriminano sui torti subiti, i due protagonisti arriveranno a scoprire chi sono veramente e quanto gli avvenimenti storici hanno condizionato la loro vita. La partita si gioca su un piano in cui è impossibile giudicare, in bilico tra la vita e la morte, la devastazione della guerra e le ipocrisie della ricostruzione.

Come la Storia ha segnato chi si sentiva non solo ebreo, ma anche cittadino dell’Europa? Un Ebreo ha il diritto di sentirsi anche Tedesco?
É il dilemma dell’appartenenza, dell’etichetta, che ognuno si porta dietro da quando nasce e alla quale è costretto ad aderire o a ribellarsi, ma non può restare indifferente.

Affrontare questo testo, da non ebreo, è per me l’occasione di indagare sulla difficoltà universale di scegliere se rimanere nascosti a combattere il nemico da dentro, o partire, abbandonando le proprie radici per combattere il nemico da lontano, ma a viso aperto.
Penso a uno spettacolo che, partendo dalla questione ebraica, sappia trascenderla e arrivare a parlare di tutti, perché tutti prima o poi siamo chiamati a fare i conti con la nostra identità e a scegliere i tempi e i modi della nostra partecipazione sociale, oggi più necessaria che mai.

ALBERTO OLIVA
Laureato in Scienze dei Beni Culturali, si forma come regista alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, ha studiato con Kuniaki Ida, Maria Consagra, Gabriele Amadori, Serena Sinigaglia, Renata Molinari, Carlo Boso, JeanClaude Penchenat e ha lavorato come assistente alla regia con Massimo Navone, Antonio Syxty, Carmelo Rifici, Annig Raimondi e Corrado d’Elia.

AMOS KAMIL
Nato in Israele e cresciuto a New York. Dal 1986 scrive e recita per il teatro e il cinema. E’ stato insignito della laurea in sceneggiatura dall’American Film Institute da cui ha ricevuto il Premio Levinson per la Sceneggiatura di “Wild men” e il premio della Fondazione Martin Ritt per “Helicopter”. Kamil è stato inoltre premiato dell’Hans Habe Awards, un premio internazionale che è un riconoscimento per gli scrittori che costruiscono ponti di relazione fra popoli. Tra i riconoscimenti ufficiali anche: Panavision’s New Filmaker, il Premio Albee e il premio Piligrim Project che promuovono drammaturgie di valore morale.
Kamil ha recentemente prodotto “Kosovo: searching for the rainbow”: un documentario sul ritorno di tre Albanesi nella loro rivendicata patria in Kosovo.

Sala La Cavallerizza, Corso Magenta, 24 Milano
repliche dal martedì al sabato alle 21.00 – domenica alle 17.00 – lunedì riposo
biglietti
intero € 12 ridotto € 9
ABBONAMENTI: Carta Lunatica 6 ingressi € 51
Storie contemporanee € 30 (Il bello degli animali è che ti vogliono bene senza chiedere niente, Madri migranti, La malattia della famiglia M, Il venditore di sigari)
info e prenotazioni : tel. 0286454545 – [promozione@teatrolitta.it->promozione@teatrolitta.it]