Ci sono concerti che sono delle vere e proprie “esperienze”, serate indescrivibili in cui la musica è solo strumento che sublima emozioni profonde. Questo è quello che è successo sabato sera (15 dicembre) a Bologna, in uno strapieno Teatro Manzoni, per la terz’ultima data del tour SUD di Fiorella Mannoia.
Un progetto dedicato a tutti i “sud” del mondo, e alla memoria di Thomas Sankara, leader africano, che sognava la cancellazione del debito pubblico e che in soli tre anni era riuscito a trasformare il Burkina Faso in un paese in grado di autosostenersi, per poi essere brutalmente assassinato in un colpo di stato nel 1987 a soli 38 anni.
In due ore e mezzo di concerto, incorniciato da I treni a vapore e Buontempo, entrambi dell’amico di sempre Ivano Fossati, la Mannoia, in perfetta forma fisica e vocale, ha inanellato a temperatura emotiva costante i brani del nuovo disco: Dal tuo sentire al mio pensare, In viaggio, Io non ho paura, Se il diluvio scende, tra gli altri. Concerto più contemplativo e commosso nella prima parte, con l’immancabile Sally, che poi si è aperto all’energia irrefrenabile delle atmosfere africane pensate e realizzate da Carlo Di Francesco, che è anche il produttore artistico del progetto, e Davide Aru (chitarra), responsabili degli arrangiamenti.
Tra i momenti più alti l’interpretazione a due chitarre e voce di Quanne vuo’ bene, musica di Andrea Zuppini e testo di Titina De Filippo, che la famiglia De Filippo ha voluto concedere esclusivamente alla Mannoia. E Cara di Lucio Dalla, che ha commosso il pubblico bolognese accorso sotto il palco per farsi più vicino. Un omaggio sincero, senza parole, se non quelle di Lucio.
Uno dei compiti dell’arte dovrebbe essere quello di farsi interprete di valori universali e universalmente riconosciuti, come l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, la compassione (“il miglior sentimento che un uomo possa provare”, con le parole di Fiorella), il diritto a un futuro migliore, o semplicemente a un futuro.
Fiorella Mannoia si fa portavoce di questo compito, e da sempre ne abbraccia, esponendosi, l’importanza e la responsabilità. Per questo, oltre che per la sua arte delicata e profonda, gli applausi di ieri sera sono stati ancora più forti e sinceri.