“Kill Bill, volume 1” di Quentin Tarantino

Una spremuta di generi. La geniale pazzia di Quentin Tarantino è finalmente nelle sale

Kung-fu, wuxia-pian (film cappa e spada), Bruce Lee, samurai, bad girls, b-movies, polizieschi americani, spaghetti western, trash, vendette e maternità: tutto il cinema d’azione orientale e occidentale. Tarantino, come un grande artista dedito al collage, realizza un quadro eccezionale con materiali di scarto. In termini gastronomici lui definisce il film “una spremuta di generi”.
Il risultato è un capolavoro assolutamente originale: azione, combattimenti e violenza, ma con uno stile dinamico e incredibilmente innovativo. Puro eclettismo cinematografico. Dove si nota la genialità del regista enfant prodige di Hollywood? Proprio in questo: usare cinema di serie B per creare cinema assolutamente di serie A.

Una volta, col nome di “Black Mamba”, The bride (la sposa, Uma Thurman) era la migliore tra le VIPERE, una squadra di killer professionisti – quattro donne e un uomo – nota anche come DIVAS (Deadly Viper Assassination Squad). Ma un giorno sceglie di andarsene in cerca di una vita normale, lontana da quel mondo e da Bill, suo capo e amante. Lui però non l’ha perdona: ordina la peggiore delle stragi e cerca di ucciderla assieme a tutti gli invitati e al marito proprio nel giorno delle sue nozze. Riemersa da un coma di quattro anni ha un solo desiderio: la vendetta.
Inizia così la ricerca da parte della sposa (di cui ci è impedito sapere il nome da un effetto acustico che copre il sonoro del film), delle quattro donne (tra cui Lucy Liu, Daryl Hannan e Vivica Fox) e di Bill, che hanno rovinato il giorno più bello della vita di una donna.
“Kill Bill” è il primo film di Tarantino ad essere interamente ambientato – la definizione è sua – nel Movie World: un mondo che non esiste, assolutamente privo di realismo, in cui tutto non ha origini storiche ma cinematografiche. Un universo dove ai personaggi è concesso tutto, e dove le donne sono il sesso forte. Lo spettatore assiste ad un assemblaggio di generi che si rispecchiano nella fotografia, nei costumi, nella musica: favolose ambientazioni orientali (dal locale del forgiatore di spade a Okinawa, al giardino ricoperto di neve del ristorante, dove avviene il combattimento più emozionante tra la sposa e Oren Ishi, Lucy liu); costumi rispolverati da tutti i film amati dal regista (la tuta gialla e nera della protagonista, tuta storica di Bruce Lee; i vestiti giapponesi della super gangster al femminile; il completino da infermiera disegnato a penna, pregno di ironia); le travolgenti note che ricordano il maestro del cinema western all’italiana, Sergio Leone, e le accattivanti sonorità del mondo urbano occidentale, molto simili a quelle di Pulp Fiction.
Un discorso a parte va fatto per le scene da gangster-movie giapponese che raccontano la storia di Oren Ishi, una delle vipere: tutto è rappresentato con un inserto di animazione della scuola Manga giapponese (in alte parole è tutto un cartone animato); il tratto della matita trasmette con fluidità, esagerazione e maestria, forse le emozioni più forti di tutto il film (gli occhi della bambina spaventata, la cattiveria degli uomini). Tarantino, da grande istrione, accompagna le scene con musiche alla “spaghetti western”, e questa dissonanza rende il cartone animato, un capolavoro dell’animazione.
Come si può ben immaginare, questo film è tutta una dissonanza.
Ultima curiosità: questa che è uscita a Ottobre è la prima parte del film, la seconda sarà pronta per la fine di febbraio. “Kill Bill” era stato realizzato, infatti, come un unico film, ma la quantità enorme di materiale girato e soprattutto la qualità, hanno spinto la Miramax a spartirlo in due appuntamenti. Uma Thurman dice in una sua intervista: “È stata la tessera mancante del mosaico. Noi continuavamo a girare il doppio di quanto fosse previsto. Durante le riprese ho cominciato a chiedermi se Quentin fosse impazzito e stesse sfidando ogni logica. Quando mi ha detto che il materiale sarebbe stato utilizzato per due film, tutto ha acquistato un senso. La novità dava un metodo alla follia che era in corso”.
La “pazzia” di Quentin Tarantino si concluderà a fine Febbraio del 2004. “L’uccisione di Bill” è ancora lontana.

Regia: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Prodotto da: Lawrence Bender, Quentin Tarantino
Fotografia: Robert Richardson
Scenografie: Yohei Taneda, David Wasco
Montaggio: Sally Menke
Costumi: Kumiko Ogawa
Musiche: Ennio Morricone, RZA, Lars Ulrich
Produzione: Miramax, A Band Apart, Production, I.G., Super Cool ManChu
Distribuzione: Buena Vista International Italia