Cinema 2007
Un noto professore di diritto, schivo protagonista degli intrecci giuridici e finanziari piu? segreti, vede la sua vita indagata e sconvolta dall’occhio segreto di un fantasma. Un presunto suicidio, un’indagine parallela, un convegno epocale, un amore finito, scandiscono il suo viaggio dentro lo specchio.
Se il film di Greco fosse stato programmato alla Festa di Roma prima dei film di Mazzacurati e Soldini chissà se avremmo letto su molti giornali titoli del tipo “la riscossa del cinema italiano”. Se alla Mostra di Venezia il film di Paolo Franchi, Nessuna qualità agli eroi, non fosse stato proiettato come primo dei film italiani in concorso chissà se si sarebbe sviluppato quel tam tam mediatico per sancire (per l’ennesima volta!) la morte della nostra cinematografia. Certamente la storia (del cinema) non si fa con i “se” ma l’impressione è che il contesto festivaliero influisca sempre di più sulle valutazioni (spesso sbrigative) a proposito della nostra cinematografia. Di sicuro, invece, non è da una manciata di titoli che si possono fare considerazioni di carattere generale sulla salute del nostro cinema (che è sì capace di sfornare ogni anno alcune buone opere e scoprire, se va bene, qualche giovane regista, ma che non potrà mai risolvere i suoi gravi problemi cronici senza un intervento che parta dallo Stato e investa l’industria cinematografica italiana nel suo complesso, dalla produzione, alla distribuzione, all’esercizio, allo sfruttamento dei diritti sugli altri media). Chiusa parentesi.
Emidio Greco, esponente di un cinema italiano appartato e diverso, racconta la vita (privata), tra Torino e Pisa, di un professore universitario di Diritto (Tommaso Ragno), uomo intelligente, socialmente e professionalmente affermato, consulente di grandi aziende, desiderato da molte donne, ma che è al tempo stesso un personaggio riservato, chiuso, che si è “privato” di sentimenti verso il mondo e le persone che lo circondano. Egli vive al riparo da quella “volgarità e insensatezza della realtà” verso la quale ha un atteggiamento di totale e aristocratico rifiuto. Anche per questo decide di troncare la relazione con Silvia (Myriam Catania), una ragazza più giovane di lui che continua ad amarlo disperatamente. Autocontrollo e individualismo caratterizzano la sua esistenza sino a quando nella sua vita succede qualcosa d’imprevisto che cambia le cose e priva l’uomo del controllo sulla sua vita: a Torino, nelle tasche di un giovane sconosciuto suicida (che si scopre essere un suo studente all’Università di Pisa) la polizia trova solo un foglio con il numero di telefono e l’indirizzo del professore. Da quel momento in poi quel muro, che l’uomo ha innalzato per mantenersi a distanza dalla realtà, non può che sgretolarsi davanti ai suoi occhi.
E’ sicuramente interessante il tema del film di Greco: raccontare il sentimento d’isolamento e di disprezzo verso la società circostante da parte di un uomo non emarginato e comune ma di un uomo di successo, che usa le sue condizioni di privilegio come uno muro tra sé e la realtà. Tuttavia sono numerosi i problemi che caratterizzano la pellicola e non sono dovuti a – citando il regista – “una struttura narrativa totalmente insolita nel cinema italiano” che sta alla base del film. I limiti di L’uomo privato vanno individuati infatti in una recitazione sciatta degli interpreti, a partire da quella del protagonista (tanto impassibile quanto monolitico e inespressivo), e in dialoghi sempre tanto lunghi quanto artefatti. Se il film non vuole raccontare nulla con le parole, non sono neppure le immagini ad aiutare lo spettatore a comprendere quanto viene volutamente omesso dai dialoghi, a causa di uno stile allusivo, metaforico ed ermetico dalla prima all’ultima scena che sfinisce anche lo spettatore più disponibile a cogliere un senso nascosto oltre il puro significato immediato. L’evolversi interiore del protagonista non emerge in nessun modo (tanto meno quello dello studente suicida). Se l’analisi dei sentimenti non subisce nessuno sviluppo, non assistiamo neppure ad una possibile virata verso il giallo e il poliziesco, in seguito alla scena dell’interrogatorio, l’unica caratterizzata da una suspense che per un attimo fa smuovere lo spettatore. Neanche le due scene speculari e maggiormente simboliche – quella del party notturno dove si reca l’uomo per comprendere maggiormente l’universo dei suoi studenti verso i quali non ha mai dimostrato interesse, e quella finale dedicata al convegno internazionale dove lo vediamo altrettanto estraniato – aiutano a comprendere ciò che sta dietro un lavoro sì fuori dal comune, ma troppo privato per far breccia nel pubblico.
Titolo originale: L’uomo privato
Nazione: Italia
Anno: 2007
Durata: 100′
Regia: Emidio Greco
Cast: Tommaso Ragno, Myriam Catania, Giulio Pampiglione, Mia Benedetta, Ennio Coltorti, Mariangela D’Abbraccio, Vanessa Gravina, Vanni Materassi, Catherine Spaak
Produzione: Achab Film
Distribuzione: Istituto Luce
Data di uscita: 02 Novembre 2007