Il 27 gennaio 1945 Primo Levi, autore di “Se questo è un uomo” venne liberato dal campo di concentramento di Auschwitz. Ma il suo ritorno nella natia Torino fu una vera e propria odissea di molti mesi e 6.000 chilometri, attraverso dieci paesi dell’Europa orientale e centrale. Dopo sessant’anni il regista Davide Ferrario e lo scrittore Marco Belpoliti hanno ripercorso “la strada di Levi” in un road docu-movie, documentario toccante in cui storia e memoria si intrecciano con il presente.
“Cosa ci aspetta non lo sappiamo, ma talvolta il futuro si può scorgere attraverso le domande che il passato ha lasciato senza risposta. Così, a sessant’anni esatti di distanza, abbiamo attraversato l’Europa trasformata dal crollo del muro di Berlino. Con i nostri occhi e le sue parole, ci siamo rimessi in viaggio sulla strada di Levi”.
Gli occhi sono quelli di Davide Ferrario e Marco Belpoliti, che ritraggono i dieci paesi attraversati da Levi nel 1945 nel suo avventuroso ritorno a casa dal campo di Auschwitz. Sono paesi profondamente cambiati eppure in qualche modo già preannunciati e descritti da Levi nel suo romanzo La tregua: la Polonia, la poverissima Moldavia, la incantevole Bielorussia, la verde Ucraina, i paesi della “nuova vecchia Europa”, Ungheria, Austria, Germania…
La parole, lette dalla voce narrante di Umberto Orsini, sono quelle del racconto di Levi e accompagnano questo documentario di viaggio in cui la storia scivola e si confonde nella geografia della nuova Europa, quella dei giovani delle città alla ricerca del glamour americano e quella delle ancora troppo povere campagne in cui il tempo sembra congelato a sei decenni fa.
Costruito a tappe e rispettando la sequenza delle stagioni del libro di Levi, arricchito da documenti originali e materiali d’archivio, girato in analogico e digitale, questo coinvolgente documentario riflette la stessa levità narrativa dello scrittore-chimico torinese, alternando momenti di profonda tristezza a piccole iniezioni di ironia e sorriso. Con un finale emozionante, nel quale un altro scrittore di guerra, Mario Rigoni Stern, legge la poesia di Levi A Mario e a Nuto, dedicata a lui e a Nuto Revelli.
La colonna sonora, realizzata da Daniele Sepe, si miscela con le musiche di artisti sconosciuti da noi, come i Fratelli Karamazov che fanno blues-rock cantato in russo o il violinista Felix Laijko, ma, come ha dichiarato lo stesso Ferrario, “la musica ha un senso preciso rispetto al viaggio, ma cerca di non essere mai didascalica”.
La strada di Levi, che ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica ai festival di Toronto, Gerusalemme, Amsterdam e Roma, è anche un libro pubblicato da Marsilio per la collana “Nuovo Cinema Italia” con immagini di scena e di set, interventi degli autori e una intervista a Primo Levi del 1982, pagg. 144, Euro 15,00.
LA STRADA DI LEVI
Diretto e prodotto da: Davide Ferrario
Sceneggiatura: Davide Ferrario e Marco Belpoliti
Montaggio: Claudio Cormio
Direttore della fotografia: Gherardo Gossi, Massimiliano Trevis
Musica: Daniele Sepe
Voce narrante: Umberto Orsini
Suono: Gianni Sardo
Direttore di Produzione: Federico mazzola, Emanuela Minoli
Produzione: Rossofuoco e Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 92’
Uscita nelle sale: 19 gennaio 2007