Ripercorrendo in Santa Giulia anche la scena artistica del Novecento italiano, non poteva mancare, proprio nell’anno della presentazione di Mondrian, un’esposizione dedicata a Osvaldo Licini (1894-1958), artista unico, che tocca vertici indiscussi dell’arte italiana.
Unico perché unica è la sua ricerca: solitaria, appartata, dopo il suo ritiro, negli anni venti, nel piccolo paese di Monte Vidon Corrado. Una ricerca pittorica che trasforma lo schema compositivo, il valore del segno e del colore e li coniuga con soluzioni figurative e spaziali inusuali, ricche di valenze simboliche. Partito dalla realtà oggettiva – il paesaggio e le colline tanto amate – Licini, nelle figure e nei paesaggi degli anni venti, alleggerisce via via il segno in una scarnificazione delle forme che lo porta, negli anni trenta, all’astrattismo.
Dell’artista marchigiano, uno dei grandi “isolati” della nostra pittura del Novecento, saranno in mostra, scelte dai curatori Fabrizio D’Amico e Marco Goldin, trentatre opere, comprese tra il 1913 e il 1929, che lo hanno visto preparare la sua pittura più nota delle Amalassunte e degli Angeli ribelli con un laboratorio “figurativo” che, ripercorrendo i generi consueti della natura morta, del paesaggio e del ritratto, pone le premesse a quel modo visionario e sognante che caratterizzerà le sue immagini distese dal secondo dopoguerra sino alla morte.
La mostra ripercorre, con opere provenienti soprattutto dalla collezione Licini di Livorno e dalla Pinacoteca comunale di Ascoli, la sua ricerca: dal clima “secessionista” degli esordi bolognesi e del periodo fiorentino di tangenza al futurismo, al tempo parigino fino al suo grande quarto decennio, quando la sua adesione all’astrattismo preannuncia l’immaginario fantastico degli anni tardi. E la mostra si chiude appunto, dopo un’ampia indagine condotta sui dipinti “figurativi”, proprio su tre olii che anticipano il configurarsi dei grandi temi del dopoguerra, la cui prima scaturigine è da ravvisare proprio nell’oscillazione feconda fra linguaggi diversi esperita da Licini nel primo tempo di formazione.
“LICINI, OPERE 1913-1929”
dal 28 ottobre 2006 al 19 gennaio 2007
Brescia, Museo di Santa Giulia
Orario delle mostre al Museo: Dal lunedì al giovedì ore 9-19; Venerdì e sabato ore 9-21, Domenica ore 9-20
1 novembre 2006 ore 9-20, 1 gennaio 2007 ore 11-20
Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2006
Mostre in Castello ore 9-19; Pinacoteca ore 9-19
SERVIZIO DI PRENOTAZIONE E INFORMAZIONI
Call center: Tel 0438-21306, Fax 0438-418108, biglietto@lineadombra.it,
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dal 31 luglio 2006
Tel 0422 429999
Fax 0422 308272
UFFICIO STAMPA: Studio Esseci di Sergio Campagnolo
Via San Mattia, 16 – Padova
Tel 049 663499, Fax 049 655098
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A cura di Fabrizio D’Amico e Marco Goldin
Organizzazione: Linea d’ombra
Strada di Sant’Artemio, 6/8, 31100 Treviso
Tel +39-0422-3095, Fax +39-0422-309777
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