3 gennaio 1982. Sergio Segio (Scamarcio), terrorista del gruppo “Prima Linea”, vuol far evadere quattro detenute rinchiuse nel carcere di Rovigo. Tra queste vi è la donna che ama, Susanna (Mezzogiorno), ex-militante nella stessa organizzazione armata. Preparandosi con altri compagni all’azione criminale, Sergio ricorda le esperienze di una vita, i sentimenti, gli ideali, gli omicidi commessi. La giornata finisce e Susanna evade, durante la sparatoria viene però ucciso un passante, ennesima vittima innocente causata da un azione disperata.
Il film, prodotto dalla Lucky Red, è tratto dalla vera storia di Sergio Segio, ex-terrorista di Prima Linea, militante negli anni ’70-’80. La trama riprende quella del libro Miccia Corta scritto dallo stesso Segio e ripercorre tramite svariati flashback, ben disposti nel plot, la sua storia d’amore e i crimini commessi con i terroristi.
Il regista, Renato De Maria, si era già distinto per la regia del telefilm poliziesco [Distretto di polizia->+-Distretto-di-polizia-+.html?id_secteur=33] (25 episodi per la prima stagione), altre produzioni televisive e i lungometraggi Paz! e Amatemi. Questa volta ha deciso di mettersi alla prova con un progetto ben più ambizioso il quale, seppur legato a una pagina dolente della storia italiana, ammanta di fiction gli accadimenti del passato. Il lungometraggio ruota infatti intorno ai singoli personaggi: non ha la pretesa di ricostruire la storia di “Prima Linea” ed è lo stesso regista a definirlo “un film di genere”.
Un ondata di polemiche da parte delle associazioni delle vittime del terrorismo ha bersagliato il film ancora in fase di produzione, soprattutto a causa del finanziamento pubblico, poi comunque rifiutato, a scanso di equivoci, dalla Lucky Red. Le critiche, prima che l’opera fosse terminata, accusavano il film di celebrare “Prima Linea”, quando invece il lungometraggio si allontana da qualsivoglia esaltazione del gruppo armato, presentato anzi come un organizzazione sempre più allo sbando e priva di adepti.
_ Il soggetto è interessante e l’obiettivo di comunicare i sensi di colpa che travagliano sempre più i componenti del gruppo è portato a termine anche con la messa in scena delle azioni contraddittorie e della confusa irrazionalità che domina i personaggi. I terroristi, ormai lontani dagli entusiasmi ideologici, giovanilistici del decennio precedente, finiscono infatti per non sapere più il motivo della loro lotta.
I difetti del film stanno però nella regia e nella strutturazione dei dialoghi.
De Maria opta per uno stile sobrio, scandito da pochi stacchi e non dinamico, inadatto per le sequenze di uccisioni e sparatorie e tanto meno per le molteplici situazioni drammatiche presenti nel film. La parola, più che l’espediente visivo, è l’elemento sul quale punta il regista per sviluppare la tensione e comunicare le ansie del protagonista. La voce-off di Sergio dovrebbe spiegare gli eventi e raccordarli tra loro, ma alla lunga risulta ripetitiva, compromettendo inevitabilmente il coinvolgimento dello spettatore.
La Mezzogiorno affina sempre più le proprie capacità attoriali e interpreta una Susanna rivoluzionaria e ripiegata su se stessa. Scamarcio con la sua performance monoespressiva non convince e influisce negativamente sul complessivo risultato del film, sicuramente più incentrato sul suo personaggio.
La Prima Linea si pone come un’opera con degli spunti narrativi apprezzabili che però scade sia sul piano dell’azione, che su quello drammatico.
Titolo originale: La prima linea
Nazione: Italia
Anno: 2009
Genere: Azione, Drammatico
Durata: 96’
Regia: Renato De Maria
Sito ufficiale: www.luckyred.it/laprimalinea
Cast: Giovanna Mezzogiorno, Riccardo Scamarcio, Lucia Mascino
Produzione: Lucky Red, Les Films du Fleuve
Distribuzione: Luckyred
Data di uscita: 20 Novembre 2009 (cinema)