Esce in prima mondiale l’ultimo film di Steven Spielberg: un’apocalisse con la A maiuscola e tutte le lettere che seguono. Ottimo cinema. Remake di un film-cult del 1953, tratto dal racconto di fantascienza di H.G. Wells.
New York, ai giorni nostri. Finché la madre va a Boston con il nuovo marito, i giovani Robbie e Rachel vanno a stare qualche giorno dal padre Ray, manovale squattrinato e genitore assai poco presente. Ma quel soggiono, che i due ragazzi già prefiguravano non molto divertente, si rivelerà un incubo per tutta la terra: dal cielo arrivano gli alieni attraverso lampi infernali, e cominciano a conquistare il mondo a bordo di enormi tripodi che distruggono tutto ciò che gli capiti a tiro; come se non bastasse, gli esseri umani sembrano essere il pasto preferito da queste mostruose creature. A Ray e ai suoi figli non resta che fuggire, scegliendo come meta Boston: ma vi è un posto davvero sicuro sulla terra, alle prese con una guerra assolutamente impari?
Quando Steven Spielberg dice catastrofe, ha detto catastrofe: non si limita a mettere in
scena una distruzione di massa, magari usando gli effetti speciali per fare a pezzi i luoghi simbolo d’America. Qui sta la differenza fra un film come questo e Independance Day (per citare uno dei tanti disaster movie, il più vicino come trama): se il film di Emmerich era un enorme giocattolone, una sorta di videogioco dove spaccare tutto è anche divertente e dà una sensazione catartica, il film di Spielberg è un pugno nello stomaco, ti pietrifica davanti allo schermo per due ore (che sembrano cinque minuti – questo è quel che si chiama ritmo) letteralmente terrorizzato, con la netta sensazione che uno degli inquietanti piedoni delle macchine aliene esca dalla pellicola e schiacci la poltroncina accanto alla tua (o peggio, la tua). Il regista di E.T. annienta ogni sicurezza dello spettatore (la classica frase: “è solo un film”) e ti fa credere assolutamente verosimile quello che prima di entrare in sala etichettavi spavaldamente come “fantascienza”. Non vi sono messaggi sottointesi o velleità didattiche, e anche l’apologia finale dell’essere umano non è in fondo la morale del film: Steven non vuole né indottrinare né intrattenere col divertimento, vuole terrorizzare. E ci riesce in pieno, usando tutti i costosissimi strumenti e gli effetti a sua disposizione non per fare sfoggio di tecnica, ma per creare un’apocalisse con la A maiuscola e tutte le lettere dell’alfabeto che seguono con saggia perizia: è più terrificante veder gli uomini morire scomparendo, che dilaniati o squartati – nemmeno in questo ci è concessa una catarsi distruttiva.
E’ davvero un grande regista, perché sa come usare le armi del mestiere: pensiamo alla scena nello scantinato dove i protagonisti devono non farsi notare dagli alieni e dal loro “cannocchiale” (molto simile alla celeberrima scena nelle cucine di “Jurassic Park”), o al momento in cui le persone assaltano la macchina di Ray, dove appare nitido uno dei temi ricorrenti nel film, l’hobbesiano “homo homini lupus”, che coinvolgerà lo stesso Ray davanti ad una drammatica scelta di sopravvivenza.
Altro merito straordinario è che, mentre in tutti gli altri esempi del genere i protagonisti hanno stampato sulla fronte a chiare lettere “Sono l’eroe, sta tranquillo, me la passerò brutta ma non posso morire” qui non si ha nemmeno questo tipo di certezza: il nostro raziocinio lo presuppone ma ogni inquadratura è fermamente impegnata a convincerci del contrario.
Tom Cruise, Tim Robbins e i giovani Dakota Fanning e Justin Chatwin sono bravi, ma non è un film d’attori, pur non trascurando la psicologia dei personaggi.
Assolutamente da vedere: nonostante ogni catastrofe, la più grande scarica d’adrenalina deriverà dalla certezza di aver visto ottimo cinema.
Titolo originale: War of the worlds
Nazione: U.S.A.
Anno: 2005
Genere: Fantascienza
Regia: Steven Spielberg
Sito ufficiale: www.waroftheworlds.com
Sito italiano: www.laguerradeimondi-ilfilm.it
Cast: Tom Cruise, Dakota Fanning, Tim Robbins, Miranda Otto, David Alan Basche, James DuMont, Daniel Franzese
Produzione: Paramount Pictures, DreamWorks SKG, Amblin Entertainment, Cruise/Wagner Productions
Distribuzione: UIP
Data di uscita: 29 Giugno 2005