Quarantenni d’oggi, Mario (Pierfrancesco Favino) è un chirurgo di fama che lavora nella clinica privata del padre di Luca (Stefano Accorsi), che a sua volta è partito per fare il medico in Africa. Mario e Luca, amici d’un tempo, hanno entrambi amato Ginevra (Vittoria Puccini), ora moglie di Mario. In attesa che l’aria si cheti per una macchia che sta aggallando, Mario parte per l’Africa con la scusa di rivedere Luca e per dare un diverso senso alla sua vita.
Dopo In un mondo migliore di Suzanne Bier (Oscar 2011, miglior film straniero) e Un altro mondo, la commedia sentimentale di Silvio Muccino, sulla scena scorre ancora l’Africa, diventata territorio di ricognizione di vizi e virtù occidentali.
Nessuno si salva, Lucio Pellegrini (I figli delle stelle) scrive una commedia cattiva, caratterizzata da un melange di generi. Porta in sala un film per tutti, facile, accessibile; un ibrido, vivace e amaro, così pericolosamente vicino a una realtà o, ancor meglio, a una cultura che affonda le radici ben più lontano da quello che pensiamo ora essere il male supremo.
L’italianità di Favino, è sulla traccia di Sordi verso l’Africa di Scola (Riusciranno i nostri eroi…), con Manfredi stregone; ma i tempi sono cambiati, non possiamo più ignorarlo: l’Africa è una terra devastata, violenta e impoverita da un colonialismo, più o meno occulto. Favino, per avvicinarsi al vero, è costretto ad affondare di più. Sospettoso, perché chi frega non può che sospettare gli altri; razzista, ma col sorriso sulle labbra; classista e spudorato, è quello che sa di poter uscire dalle regole. Corruttibile, perché in fondo quelle valvole cardiache anche se con scadenza, sopravvivranno al malato cui saranno trapiantate. Cinico, burino, latin lover, con un corredo di frasi fatte e vestiti inadeguati (per colpa del colf sudamericano) fa ridere ma sappiamo che con gradazioni diverse, ci appartiene profondamente.
Una storia d’amicizia e di amori traditi che allarga a temi quanto mai attuali, affrontati con una discreta attenzione a non incespicare in vieti e reiterati buonismi da scoperta dell’altro che soffre. Nessuno cambia, ognuno cerca di mettere a frutto ciò che è. Non ci sono alchimie, rivelazioni, incanti; c’è solo la fragilità che appartiene all’attuale, che fa paura, dove il padre insegna al figlio come farla franca e la televisione dispensa modelli vincenti.
Non c’è salvezza: è messa in scena la volgarità, il mito della ricchezza (non importa come) e la corruzione, che in fondo non fa male a nessuno perché è accessibile a tutti; e anche chi sembra appartenere al gruppo dei giusti, alla fine non è così, perché soldi e amore non guardano in faccia nessuno.
Avventuroso, divertente, mette in scena gli indifferenti dei tempi che corrono, sempre pronti a cogliere l’occasione. Ma se Favino e Accorsi, di cui conviene parlare poco per non svelare troppo, si barcamenano con sentimenti contrastanti, la peggiore di tutti è Vittoria Puccini, Ginevra, l’oggetto del desiderio, la donna che tutti vorrebbero. Bella, fragile e capace a lungo di non vedere, sceglie di essere la compagna del più forte di turno, senza compassione, mimetica nel sottrarsi alle responsabilità è innamorata solo di se stessa.
Fotografia di tempi bui, beceri e ignoranti, anche se l’allegro chirurgo quando è necessario, il suo lavoro lo sa fare: “Hai l’inferno di cristallo addosso e non fai una piega” dice a un paziente abbronzato. La soglia del dolore è diversa per chi vive nel dolore, e questo col suo viaggio in Africa, forse Mario l’ha capito.
La vita facile fa ridere e graffia, lasciando nei solchi una galleria di orrori così prossimi alla normalità.
Titolo originale: La vita facile
Nazione: Italia
Anno: 2010
Genere: Drammatico
Durata: 96′
Regia: Lucio Pellegrini
Sito ufficiale: www.virgilio.it/lavitafacile
Cast: Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino, Camilla Filippi, Angelo Orlando, Eliana Miglio, Souleymane Sow, Max Tardioli, Ivano Marescotti
Produzione: Domenico Procacci Fandango, Medusa Film, Sky Cinema
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 04 Marzo 2011 (cinema)