Il cantautore emiliano Luciano Ligabue sarà in prima fila al Festival di Venezia nella veste di giurato. Alcune polemiche nei blog non hanno fermato la sua decisione e pregusta già i film in visione.
Appena diffusasi la notizia che il rocker Luciano Ligabue sarà fra i giurati alla 66ma Mostra del Cinema di Venezia che si svolgerà dal 2 al 12 settembre, subito i blog si sono riempiti di polemiche e le fazioni di internet si sono divise fra i pro-Liga, i ferrei contrari che accampano scuse di poca competenza e le solite “Svizzere” indifferenti. Resta, comunque, la domanda essenziale: che ci fa Luciano Ligabue nella giuria del Festival di Venezia?
“In genere quando mi arrivano richieste inaspettate, tendo a buttarmi, ma questa volta ci ho pensato su perché esprimere giudizi non è la cosa che preferisco fare” ha spiegato il cantautore emiliano, che non è nuovo dell’ambiente veneziano: già vide le luci della ribalta nel 1998 col suo film d’esordio (Radiofreccia), pregno di quotidianità e partecipazioni straordinarie come quella di Francesco Guccini. La pellicola ottenne un gran successo, nonostante le solite voci che consigliavano a Luciano di ritornare alla musica, al punto che a quel film seguì il sempre bello Da zero a dieci. Insomma, Ligabue non sarà certo un professionista del cinema come lo è della la musica ma, alla fine, il direttore del Festival Marco Müller è riuscito a strappare la sua partecipazione.
Così il suo nome ha preso posto stabile accanto a quello del regista e sceneggiatore taiwanese Ang Lee (Premio Oscar per I segreti di Brokeback Mountain), e ad altri illustri cineasti: l’attrice francese Sandrine Bonnaire (protagonista di Senza tetto né legge di Agnès Varda e di Il buio nella mente di Claude Chabrol), la regista italiana Liliana Cavani (che esordì a Venezia con Primo piano: Philippe Petain, processo a Vichy, importante teledocumentario datato 1965), il regista statunitense Joe Dante (The Howling – L’ululato, Gremlins, Small Soldiers), il regista e sceneggiatore indiano Anurag Kashyap, esponente del cinema contemporaneo con Black Friday e Dev D, e non ultimo il regista russo Sergej Bodrov (La libertà è il paradiso, Il prigioniero del Caucaso, Lucky, re del deserto, Nomad e Mongol).
Nella serata conclusiva della Mostra (12 settembre 2009), la Giuria Internazionale assegnerà ai vari film in concorso gli ambiti premi: il Leone d’Oro per il miglior film, il Leone d’Argento per la migliore regia, il Premio Speciale della Giuria, le Coppe Volpi per la migliore interpretazione maschile e femminile, il Premio Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente, l’Osella per il miglior contributo tecnico e per la migliore sceneggiatura.
Negli ultimi anni le Giurie hanno premiato con il Leone d’Oro film quali Il segreto di Vera Drake di Mike Leigh (2004), I segreti di Brokeback Mountain dell’attuale giurato Ang Lee (2005), Still Life di Jia Zhangke (2006), Lussuria sempre di Ang Lee (2007) e The Wrestler (2008) di Darren Aronofsky.
Chissà, quest’anno per i giovani registi sarà una benedizione non trovare Ang Lee in concorso. Forse è proprio per questo motivo che è stato accomodato dietro un tavolo di Giuria, in buona compagnia di registi, attori e un certo Ligabue, che si dimostra sempre più amante del buon cinema italiano.
Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio