25. Settimana della Ciritica
Ambientato nelle Filippine durante la presidenza di Corazon Aquino (le parole della radio e i discorsi tra i personaggi riguardano a volte i turbolenti eventi politici del paese), Limbunan è un film che descrive la preparazione di un matrimonio. Come prescrivono le tradizioni della popolazione musulmana del Maguindanao la sposa deve essere protetta dalla vista pubblica per un mese prima del matrimonio. La giovane Ayesah – che, per rafforzare un’alleanza elettorale tra due famiglie, è stata promessa a un giovane che conosce appena – si ritira così nella sua stanza, dove la madre e la zia la preparano per il matrimonio, raccontandole le loro esperienze, mentre la sorellina la stuzzica coi suoi ragionamenti (le dice che, come i protagonisti di una soap opera, lei sposerà solo l’uomo che ama). Ayesah diventa sempre più dubbiosa e infelice per le prospettive di vita che ha davanti a sé.
L’interesse che un film può avere nasce anche dalla sua capacità di farci conoscere popoli lontani dal nostro mondo. Ad esempio, per citare un film passato in concorso a Venezia 67 (dove si è imposto come uno dei titoli più interessanti – a parere di chi scrive, pienamente legittimato ad aspirare al Leone d’Oro), non vi è dubbio che, prima ancora che per le (notevoli) qualità del suo stile, Ovsjanki di Aleksey Fedorčenko, ha catturato l’attenzione perchè ci ha fatto conoscere alcuni particolarissimi usi e costumi dell’etnia Merja, che molti di noi non avevano nemmeno mai sentito nominare. La forza del film di Fedorčenko deriva anche dalla capacità di rendere “famigliari” questi usi, facendo sì che lo spettatore – per quanto lontano da essi – vi si possa “riconoscere”,
Nella diversità di stile e di temi, Limbunan può essere ricondotto nello stesso ambito, ossia dei film che – al di là dei loro pregi strettamente cinematografici – hanno, per lo spettatore occidentale, un valore “etnografico”. In questo caso, peraltro, la qualità del film è molto più modesta rispetto al lavoro di Fedorčenko. Il film di Gutiérrez Mangansakan II – che tratta del conflitto tra vecchio e il nuovo, tra integrazione sociale e libertà, descrivendo la condizione di sottomissione della donna in questa società e la rassegnazione che la accompagna – è infatti un piccolo film dagli sviluppi narrativi piuttosto prevedibili. Si potrebbe dire che – con le sue facili metafore visive (se all’inizio vediamo una barca scorrere su un fiume placido, l’apparizione dell’uomo che risveglia in Akyseh il desiderio di un matrimonio d’amore avviene sulle rive di un fiume dalle acque ben più agitate) e con la sua fotografia digitale che non sempre supporta adeguatamente le aspirazioni liriche – ha un po’ il sapore del saggio scolastico.
Titolo originale: Limbunan
Nazione: Filippine
Anno: 2010
Genere: Drammatico
Durata: 83’
Regia: Gutiérrez Mangansakan II
Cast: Tetchie Agbayani, Jea Lyka Cinco, Joem Bascon, Jamie Unte, Mayka Lintogan
Produzione: Bidadali House Production
Uscita: Venezia 2010 (Settimana della critica)