“Lost” – Quinta stagione

Namaste (5x09)

Episodio di transizione ma sicuramente godibile, “Namaste” utilizza il ponte Jin-Sun per continuare a raccontare gli eventi dell’epoca Dharma e contemporaneamente svelare cos’è successo al volo 316 dopo il crash. A sorpresa la coreana è rimasta sull’aereo, che – ora ne abbiamo la conferma ufficiale – si trova 30 anni nel futuro rispetto a Jack e compagni.

Si riprende dalla caduta del volo 316. Un flash preleva quattro dei nostri, mentre l’aereo passa improvvisamente da notte a giorno. Frank riesce a farlo atterrare su una provvidenziale pista d’atterraggio (mentre alla radio una voce maschile ripete in loop i fatidici numeri), ma il suo co-pilota perde la vita. Sun e Ben (oltre a Locke, al momento presumibilmente ancora nella bara) non sono stati catturati dal flash, ma da subito dimostrano di essere meno spaesati rispetto ai nuovi naufraghi. Senza perdere tempo Ben individua delle piroghe con cui raggiungere l’isola principale, ma viene colpito dalla stessa Sun, che prende il largo con Frank. I due arrivano fino alle abitazioni dove una volta abitavano gli Altri (e prima ancora i membri del progetto Dharma): lo stato di abbandono è tale che viene da chiedersi cosa sia successo dal 2004 al 2007 sull’isola. Ma quando una porta si apre e dalla luce spunta una sagoma, è fin troppo facile riconoscerci Christian Shephard. Il quale mostra loro una foto Dharma di trent’anni prima, preannunciando che dovranno intraprendere “un viaggio piuttosto impegnativo”.

Nel 1977, invece, Jin ha appena recuperato Jack, Kate e Hurley nel mezzo della giungla. Ma non c’è neppure il tempo dei convenevoli, se si vuole infiltrarli tra le reclute che stanno arrivando con il sottomarino. Ci pensa Juliet, che inserisce i loro nomi nella lista presa da Amy, la quale si sta godendo i primi giorni da mamma con il piccolo… Ethan (e se è l’Ethan che abbiamo conosciuto noi, nascono spontanee due riflessioni: 1) come Ben, anche lui passerà dalla Dharma agli Altri; 2) nel 2004 i suoi 27 anni se li porta proprio male). Jin intanto, saputo che la moglie era sull’aereo, si mette alla sua ricerca. Per farlo va da Radzinsky (quello che in futuro diventerà una macchia sul soffitto della stazione Cigno), al momento titolare della Fiamma. Ma l’unico che i due trovano è Sayid, che naturalmente viene scambiato per un Ostile e trasportato in cella (grazie a Sawyer, altrimenti rischiava sorte ben peggiore).

Al di là di questo inconveniente, comunque, l’inserimento degli altri tre è efficace. Jack però, abituato com’è a fare il leader, vuole sincerarsi che Sawyer stia facendo le cose giuste. Ciò che ne nasce è forse il primo vero confronto tra i due: accusato di non essere abbastanza attivo, James non le manda a dire all’amico/nemico: «È così che gestisco le cose: io rifletto. Quando eri tu a prendere le decisioni, agivi d’istinto. Tu non pensavi, Jack. E se ricordo bene, hanno perso la vita in molti». Nonostante siano sempre stati dalla stessa parte, il loro è un confronto destinato a fare ancora scintille. Nel frattempo, in prigione Sayid riceve una visita che difficilmente avrebbe potuto immaginare: il giovane Benjamin Linus.

Dopo tre episodi adrenalinici e carichi di rivelazioni, Namaste permette di tirare un po’ il fiato e di metabolizzare la situazione, risultando alla fine quasi una puntata di transizione (ed è forse la prima volta, in questa intensa quinta stagione). Ciononostante rimane godibilissima, sostenuta da un buon ritmo che fa quasi volare i quaranta minuti di trasmissione. Pochi i colpi di scena, ma ora sappiamo che, a differenza degli altri compagni, Sun non è stata catturata dal flash che li ha condotti negli anni ’70. In attesa di avere un minimo di spiegazione (a meno che non si ricorra alle “conseguenze imprevedibili” profetizzate da Mrs. Hawking), questo avrà l’effetto di posticipare il rendez-vous tra lei e il marito, anche se non è che questo sia proprio il momento più atteso dai fan di Lost.

Interessante anche sapere che il giovane Ben, già chiaramente attratto dagli Altri – anzi, dagli Ostili – e forse addirittura in contatto con Richard (l’aveva incontrato pochi anni prima, si è visto nell’episodio 3×20 L’uomo dietro le quinte), nel 1977 ha conosciuto Sayid, e magari non solo. E visto che gli autori ci hanno fatto capire in tutti i modi che il passato non si può cambiare, viene da chiedersi se il “nostro” Ben, quello del 2004, non sapesse già tutto. Sarà per questo che ha fatto costruire la pista d’atterraggio (3×02, La ballerina di vetro) sull’isola piccola, perché sapeva già del futuro arrivo di un aereo (sul quale tra l’altro ci sarebbe stato anche lui)? Qualcosa di più si capirà, forse, nei prossimi episodi. Per ora… Namaste!

TITOLO ORIGINALE: Namaste
PRIMA TV USA: 18 marzo 2009 – ABC
PRIMA TV ITALIA: 25 maggio 2009 – Fox
DIRETTO DA: Jack Bender
SCRITTO DA: Paul Zbyszewski & Brian K. Vaughan
GUEST STARRING: Reiko Aylesworth (Amy Goodspeed), Sterling Beaumon (Giovane Ben Linus), Jeff Fahey (Frank Lapidus), Patrick Fischler (Phil), Dan Gauthier (co-pilota), Brad William Henke (passeggero 316), Eric Lange (Stuart Radzinsky), John Terry (Christian Shephard), Zuleikha Robinson (Ilana), Said Taghmaoui (Ceasar).