Si comincia. Le pedine sono tutte disposte e finalmente si muovono, la guerra è iniziata. Tra attese rivelazioni, strategie più o meno efficaci e ripensamenti più o meno legittimi, la trama accelera e ci dona un episodio corale e dal ritmo serrato. È il via a una corsa che purtroppo si concluderà definitivamente entro la fine del mese.
I sentieri dei nostri protagonisti nei flash sideways sono destinati sempre più ad incrociarsi. James ha arrestato Kate, e i due hanno un simpatico confronto in cui flirtano con tipiche frasi ad effetto come «Curioso, non hai l’aria di un’omicida». Dopodiché James e Miles vanno a casa di Nadia, per catturare Sayid con il vecchio trucco della canna dell’acqua tesa. Jack è invece diretto con il figlio dall’avvocatessa Ilana, la quale (con l’aiuto del solito Desmond impiccione) gli consente di fare finalmente la conoscenza della propria sorellastra, Claire. L’incontro è però interrotto da una telefonata: Jack deve andare ad operare Locke, investito dallo stesso Desmond. In ospedale ci sono anche Jin e Sun: la coreana, che per un attimo riconosce nel professore investito il crudele Uomo in Nero, riesce a salvarsi insieme al suo bambino. Sarà lo stesso per Locke? La scena finale, con Jack pronto a operarlo, ricorda molto quella della terza stagione, quando il dottore dovette operare il suo principale antagonista dell’epoca, Ben.
Sull’isola, invece, è finalmente il tempo del confronto tra Locke e Jack. Il dialogo tra i due, in pieno stile Lost, rivela qualcosa e contemporaneamente apre ulteriori interrogativi, ma è interessante sapere che sin dall’inizio (a quanto dice) l’unico scopo dell’Uomo in Nero è stato quello di aiutarli a lasciare l’isola. A proposito, Sawyer è pronto ad attuare il piano per tradire Locke e lasciare l’isola a bordo del sottomarino di Widmore con i suoi compagni, ma rimangono senza invito Claire (perché è pazza) e Sayid (perché James non sa cogliere le citazioni di Hugo su Guerre Stellari). Tuttavia, proprio come Anakin Skywalker, l’iracheno qualche segno di redenzione lo mostra: infatti esita quando si tratta di uccidere Desmond, ancora intrappolato in un pozzo molto meno profondo di quanto ci avevano lasciato intendere. Alla fine Sayid asserisce di aver eseguito l’ordine, ma non gli crede nessuno. Purtroppo per lui, probabilmente neppure Locke.
Intanto il piano procede: Sawyer e Kate recuperano “Elizabeth”, la barca con cui Desmond arrivò sull’isola anni prima, e si ricongiungono a Jack, Hugo, Sun, Frank… e Claire. Quest’ultima ha scoperto il doppio gioco, ma Kate la convince a passare dalla loro parte, per riabbracciare Aaron. Durante la traversata verso l’isola dell’Idra, Jack ha dei ripensamenti. Rispetto all’ultima fuga, stavolta è lui ad essere convinto che l’isola non abbia finito con loro. Messo di fronte a un ultimatum, sceglie dunque di abbandonare la nave (con un tuffo simile a quello di Sawyer dall’elicottero, nel finale della quarta stagione). La barca giunge a destinazione, e finalmente assistiamo al tanto atteso ricongiungimento tra i coniugi coreani (alzi la mano chi, nel vederli corrersi incontro proprio in corrispondenza della barriera sonica, non ha temuto per un attimo un crudele e sanguinolento colpo di scena). Widmore però fa il voltagabbana e fa catturare i nostri, forse in previsione di uno scambio con Desmond, l’unico che davvero gli interessi. E contemporaneamente fa aprire il fuoco su Locke e i suoi, tra i quali c’è anche il nostro Jack.
Al ritmo di una o due risposte alla volta (stavolta è il turno delle apparizioni di Christian) Lost continua la sua marcia di avvicinamento verso il gran finale. «Si comincia» dice Locke dopo l’ultimatum di Widmore, ed è proprio vero: sebbene tante cose rimangano ancora oscure (e si spera vi si possa far luce in 5 soli episodi), in questo episodio il ritmo subisce una bella accelerata. Anzi: tra spostamenti di massa, gente che si getta in mare rinunciando a tornare a casa ed esplosioni varie, sembrava quasi un finale di stagione. Merito anche dell’idea di incentrare i flash sideways su tutti piuttosto che su un solo protagonista: grazie a questo stratagemma sono state ridotte al minimo le scene inutili, e la velocità di narrazione ne ha beneficiato. È vero che quella di dedicare ogni episodio a un personaggio è una tradizione per Lost, ma forse, col senno di poi, a quest’ultima stagione avrebbe giovato un cambio di formula, con un numero maggiore di puntate multi-centriche.
Nella coralità dell’episodio spicca comunque Jack, il cui processo di conversione da uomo di scienza a uomo di fede è ormai completo (ed è curioso che avvenga quasi in concomitanza con l’affermazione «John Locke era un ingenuo» da parte di colui che ne veste i panni). Parallelamente, c’è stata anche una maturazione non indifferente: Jack, colui che aveva come unico scopo quello di “salvare tutti”, colui che una volta diceva “Si vive insieme, si muore da soli”, ora non ha più certe velleità da leader assoluto, e piuttosto che forzare le decisioni altrui preferisce farsi da parte e abbandonare la nave. Il finale, tuttavia, non lascia per nulla tranquilli. L’esplosione sulla spiaggia, che tra l’altro gli procura una ferita al collo molto simile a quella che lui stesso nota allo specchio in LA X, rischia di riportare alla mente quella che di fatto mise “fuori gioco” Claire in Cambio delle regole, poco prima che la biondina venisse reclamata dal male. Il titolo dell’episodio (L’ultima recluta) e soprattutto la frase finale di Locke («Sei con me, adesso») sono decisamente poco incoraggianti.
TITOLO ORIGINALE: The last recruit
PRIMA TV USA: 20 aprile 2010 – ABC
PRIMA TV ITALIA: 5 maggio 2010 – Fox
SCRITTO DA: Paul Zbyszewki & Graham Roland
DIRETTO DA: Stephen Semel
GUEST STARRING: Andrea Gabriel (Nadia), Kimberley Joseph (Cindy Chandler), Sheila Kelley (Zoe), Dylan Minnette (David Shephard).