Americana
Highberger House è un luogo fatiscente dove scrittori squattrinati, senza fama e con qualche scheletro nell’armadio, si rifugiano per trovare ispirazione per i loro romanzi. Rob Hanisee, l’ultimo arrivato, vuole assolutamente scrivere il romanzo che lo porterà al successo, ma subito capisce che la strada è lunga: passerà ore e ore davanti alla stessa frase. Ma proprio nello sconforto e nella stanchezza comincia a udire strani rumori provenire dai muri della sua stanza.
Valerie, una bellissima ragazza, chiede aiuto ogni notte, ma quando Rob cerca di aiutarla la ragazza scompare dietro il muro delle scale. Sempre più terrorizzato dai rumori e dal destino di Valerie in mano ad una bestia infernale che la tiene imprigionata, il ragazzo inizia ad indagare nelle vite dei suoi coinquilini, autori intrappolati in quel palazzo metropolitano dove la loro creatività, impregnata dalla pazzia, ha preso vita letteralmente.
Cosa c’è dietro la storia di Valerie? Cosa nasconde lo stesso Rob? La sua vita in bilico tra la realtà e la finzione avrà una via d’uscita? Chi sono in realtà gli scrittori che ha conosciuto e che lo scrutano con tanto mistero e curiosità? Le storie di fantasia forse hanno preso la via della realtà e in pochi ormai riescono a domare il mostro che hanno creato. Rob potrebbe essere la soluzione di tutto, una soluzione forse congegnata dai suoi stessi autori, i suoi creatori, i suoi coinquilini.
L’episodio creato da Mick Garris è uno dei più riusciti (insieme a quello firmato Argento) di questa seconda serie dei Masters of Horror presentati al Torino Film Festival 2006. Nonostante l’idea alla base della sceneggiatura non sia delle più originali (per gli amanti del fumetto non risulterà difficile riscontrare numerosi collegamenti con il mondo in vignetta, anche nel modo di presentare i luoghi della storia), Valerie on the stairs riesce in maniera adeguata a catturare l’attenzione dello spettatore accompagnandolo nei luoghi comuni del cinema horror: i rumori dietro al muro; l’apparizione di un fantasma alle spalle mentre ci si specchia; le lunghe scalinate e i lunghi corridoi tetri e polverosi (originale l’inquadratura obliqua sul personaggio principale dove si scorge sul pavimento del corridoio una croce capovolta); la bestia demoniaca.
Mick Garris, produttore dell’intera serie, ha presentato il suo episodio dicendo di averlo dedicato “ai futuri sceneggiatori di successo” e ha annunciato orgoglioso che i Masters of horror sono arrivati a 26 episodi. La fantasia continuerà a generare mostri.
USA, 2006, HD, 60′, col.
regia, sceneggiatura/director, screenplay Mick Garris
soggetto/story dal romanzo/from the novel Saturn Award Nominee di/by Clive Barker
fotografia/director of photography Jon Joffin
scenografia/set design David Fischer
costumi/costume design Lyn Kelly
montaggio/film editor Andrew Cohen
musica/music Ed Shearmur
suono/sound Kris Fenske
interpreti e personaggi/cast and characters Christopher Lloyd (Rob Hanissee), Clare Grant (Valerie), Tyron Leitso, Jonathan Watton (Bruce Sweetland)
produttore/producer Lisa Richardson, Tom Rowe, Mick Garris
produzione/production IDT Entertainment
co-produzione/co-production Industry Entertainment, Nice Guy Productions