La Fondazione Giorgio Cini presenta come evento collaterale della 55. Mostra Internazionale d’Arte la più grande mostra personale di a cura di Germano Celant e prodotta in collaborazione con l’artista, che vede una selezione di oltre 50 opere, tra sculture, dipinti, disegni e altri oggetti d’arte realizzate, tra cui 13 mai esposte prima da Marc Quinn, uno dei più noti esponenti della generazione degli Young British Artists.
Il progetto espositivo segna il ritorno dell’artista a Venezia dopo The Overwhelming World of Desire alla Collezione Peggy Guggenheim nel 2003.
La Fondazione Giorgio Cini dimostra interesse per l’arte contemporanea. Nelle intenzioni di Marc Quinn – che da sempre attua una profonda indagine su alcuni temi privilegiati, quali il rapporto tra arte e scienza, il corpo umano e i suoi meccanismi di sopravvivenza, la vita e la sua conservazione, la bellezza e la morte.
È possibile ammirare, nell’Isola di San Giorgio, il ciclo Evolution (2005): serie di dieci monumentali blocchi di marmo raffiguranti feti di varie dimensioni, che riproduce il mistero della vita come dono extraterreno che emerge dalla laguna.
The Archaeology of Art, forme simmetriche realizzate da minuscole creature senza cervello, che sembrano seguire un ordine apparentemente più grande di loro.
L’autoritratto realizzato con il suo sangue.
La grande opera Alison Lapper Pregnant (2005), installata dal settembre 2005 su una della basi al centro della londinese Trafalgar Square, realizzato per la cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici per celebrare il trionfo della forza vitale sulle avversità, propone “un nuovo modello di eroismo femminile” in cui amore, maternità, vitalità raggiungono una forma imprevedibile e un picco inaspettato è ora visibile nell’Isola di San Giorgo, nel campo dinnanzi alla Chiesa.
Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio