25. Settimana della Critica
Conosci il tuo capolinea? Marcelino Islas Hernández per trovare una riposta fa schiantare la sua protagonista in una spirale che si avvita al peggio.
Non è necessario essere dei maniaci dell’azione e delle trame mozzafiato per annoiarsi a film del genere. Non basta tirare in ballo che le filmografie più o meno emergenti regalano gioielli quando si accostano in punta di piedi a temi “scomodi”. La storia di una vecchia bibliotecaria che viene rimpiazzata da un computer e pianifica il suo suicidio ha nella scala delle cose da vedere l’appeal di una potente martellata sulle ginocchia.
Il tono grottesco è semplicemente imbarazzante, la fotografia che ormai nemmeno il peggio video di YouTube, l’assenza di dialoghi per enfatizzare la solitudine ormai nel tempio del cinema suonano come un enorme “non sapevo cosa dire” e puzzano di una sciatteria impossibile da debellare. E la fine posticcia con uno spiraglio di luce nella desolazione sembra una scappatoia ancora più deprimente.
Un filmino noioso e vuoto. Ebbene sì, le persone vengono sostituite dai computer e allora? Ci diamo al luddismo cinematografico nel 2010? Stiamo con la vecchia che colleziona statuine di porcellana? (piccola indicazione per chi vuole stigmatizzare le vecchiaie. Si è accantonato il modello “donne che invecchia con i gatti”, si è dimenticato il modello “donne con candele”) Che povera e sola guarda le telenovelas e fa le zuppette alla vicina un po’ fuori di testa? Prenditi le tue responsabilità. Il declino ineluttabile può essere anche piacevole. Iscriviti a un corso di bridge, vai a ballare il liscio. Ma per cortesia, non ci fate vedere una disperata che mentre tagliuzza la cipolla si affonda la lama nella carne e dice “Non sono nemmeno più brava a preparare una cena”.
Regola numero uno. Mai piangersi addosso. Se sei terribilmente noiosa, hai mai pensato che forse è solo ed esclusivamente colpa tua?
MARTHA di Marcelino Islas Hernández (Messico, 77’, v.o. spagnolo s/t inglese/italiano) con Magda Vizcaino, Leticia Gómez, Penélope Hernández, Raúl Adalid