“Masters of horror 2: SOUNDS LIKE” DI BRAD ANDERSON

Americana
Larry Pearce sembra essere il classico americano medio: ha un ottimo lavoro, una bella villetta a schiera che condivide con l’adorabile moglie, dei simpatici vicini di casa. In realtà, da quando l’adorato figlio Michael di sei anni se n’è andato per una rara malformazione al cuore, Larry non è più lo stesso.

Pearce non riesce a capacitarsi di quello che è successo, e soprattutto non vuole accettare la dipartita del suo primogenito. Inoltre, da quando Micheal è morto, Larry sembra aver sviluppato una sorta di udito soprannaturale che gli permette di sentire tutto ciò che gli sta intorno in maniera amplificata.

Larry sembra poter controllare questa facoltà, ma quando la situazione al lavoro e con la moglie (ossessionata dal desiderio di rimanere di nuovo incinta) precipita, l’uomo sembra perdere il controllo del super-udito. Larry impazzisce, il rumore è troppo, troppo assordante; al limite dell’esaurimento decide in un lampo di follia di eliminare tutte le fonti di rumore che in casa gli impediscono di dormire, moglie compresa. La situazione sembra migliorare, ma un nuovo costante rumore prende il soppravvento su Larry: il senso di colpa, sia per la morte del figlio che per quella della moglie, lo sta divorando. La soluzione che il nostro protagonista prenderà sarà drastica e definitiva.

Brad Anderson, regista fra gli altri del bel L’uomo senza sonno, ci regala probabilmente il più riuscito fra gli episodi dei Masters of Horror di questa seconda stagione. Angosciante, ricco di tensione, Sounds like sorprende e affascina, tenendo lo spettatore incollato alla poltrona in quello che in realtà è un horror senza horror. L’orrorifico, in questo film, sta tutto all’interno del protagonista; la sua follia, il suo senso di colpa e il suo non accettare la morte del piccolo figlio, insomma i suoi demoni personali, alterano la sua percezione della realtà portandolo alla pazzia.

Questo climax di tensione e follia è costruito ottimamente sia a livello narrativo sia a livello registico; il ritmo è incalzante ed il montaggio evita facili manierismi e scorre in modo relativamente lineare. Va, inoltre, assolutamente menzionata l’incredibile prova d’attore del poco conosciuto Chris Bauer, credibile e talentuoso nel rappresentare il seme di follia incipiente che cova Larry.

USA, 2006, HD, 60′, col.
regia, sceneggiatura/director, screenplay Brad Anderson
soggetto/story Mike O’Driscoll
fotografia/director of photography Attila Szalay
scenografia/set design David Fischer
costumi/costume design Lyn Kelly
montaggio/film editor Andrei Cohen
musica/music Anton Sanko, Ed Shearmur
suono/sound Kris Fenske

interpreti e personaggi/cast and characters Chris Bauer (Larry Pearce), Michael Daingerfield (Jim), Richard Kahan (David), Marc-Anthony Massiah (il poliziotto/the Cop), Robert Underwood, Laura Margolis
produttore/producer Lisa Richardson, Tom Rowe, Mick Garris
produzione/production IDT Entertainment
co-produzione/co-production Industry Entertainment, Nice Guy Productions

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