La tecnica dell’acquaforte ha mezzo millennio di storia, lungo i secoli i più grandi artisti si sono “cimentati” con questa tecnica, che oramai è un “classico” non solo dell’arte incisoria, ma dell’arte visiva tout court, in cui ha rivestito e continua a rivestire un ruolo di primo piano. Fino ai nostri tempi, che vi vedono – tra i più grandi nomi – artisti come Giorgio Morandi, Picasso, Chagall e Federica Galli.
A questa tecnica si è dedicato, con ottimi risultati, Maurizio Sicchiero, nato a Rovigo nel 1949, ma trasferitosi nel 1956 a Chieri in provincia di Torino, città che lo ospita e nella quale s’integrerà perfettamente; in una poesia del 1989 ha scritto: “là dove sono immense e piatte pianure, / qua sono ondulate colline e corone di monti”. Qui costruisce la sua famiglia e la sua professione, e qui inizia e continua a svolgere la sua attività artistica. Il suo interesse per il mondo dell’arte è sempre stato vivo, tanto da dedicarsi, caparbiamente, già dall’infanzia, allo studio e alla sperimentazione di tecniche grafiche e pittoriche. A quattordici anni risale – come egli racconta – l’incontro (fatale) con il carissimo amico Antonio, che lascerà un segno importante e decisivo; sarà lui, infatti il suo primo “maestro”, colui cioè che gli metterà in mano gli strumenti per provare ad affrontare il difficile cammino dell’arte. Sicchiero continua la sua formazione artistica diplomandosi nel 1975 al Liceo Artistico di Torino e, in seguito, frequentando per alcuni anni il “Laboratorio di Demo” dove apprende e approfondisce la tecnica dell’incisione all’acquaforte. Ed è appunto l’acquaforte (tecnica a lui più congeniale) che darà una svolta decisiva alla sua attività artistica permettendogli di inserirsi gradualmente e, sempre più incisivamente, nel panorama degli incisori contemporanei.
A cura di Arianna Sartori, fino al 3 febbraio, una bella mostra presso la sua omonima galleria mantovana intitolata “Maurizio Sicchiero. Dal Polesine al Piemonte: le acqueforti raccontano”, da’ conto della ormai pluridecennale produzione dell’artista incentrata su questa tecnica incisoria, di cui ha saputo esaltare le potenzialità estremamente narrative, oltre che poetiche ed espressive di un mondo interiore impregnato di memoria e di curiosità visiva. “Da Demo – come ci ha raccontato – ho imparato ad incidere. Ho iniziato a frequentare il Laboratorio alla fine del 1987 (forse inizi ’88) e per alcuni anni, assieme ad altri allievi, ho fatto esperienza di incisione, approfondendo soprattutto la tecnica dell’acquaforte a cui mi sono legato particolarmente, considerandola più confacente alle mie esigenze artistiche”.
Dagli anni ‘90, nonostante abbia sempre alternato la sua attività artistica con la professione ufficiale, la sua presenza a manifestazioni artistico – culturali si fa più intensa, partecipando anche a numerosi concorsi a livello nazionale e internazionale, ricevendo diversi primi premi e significativi riconoscimenti. Nel 1994 gli è stato assegnato il “Premio Suzzara” per la grafica.
Negli ultimi anni è anche presente nelle varie attività artistiche promosse dal Centro per l’Arte Torre Strozzi di Parlesca (PG). E’ fra i primi artisti ad essere inserito nel progetto “Artenellaceramica”, che propone opere riprodotte su ceramiche Deruta. Ha inoltre eseguito diverse grafiche per annulli postali delle edizioni “Venetia Arte” di Modena emessi in occasioni di eventi di rilievo: Olimpiadi invernali di Torino, centenario della nascita di Giovannino Guareschi, centenario della nascita di Montanelli, cinquantenario della morte di Toscanini, omaggio a Pavarotti, centenario della nascita di Verdi, ecc. Ultimamente si sta dedicando con passione alla esecuzione di ex libris per concorsi, manifestazioni ad invito e committenze. Le sue acqueforti hanno un posto ormai di rilievo nella nostra storia dell’arte e sono visibili presso Musei, Enti Pubblici e Biblioteche, oltre ad essere riprodotte in numerose pubblicazioni e cataloghi d’arte.
Maurizio Sicchiero “Dal Polesine al Piemonte”
Galleria Arianna Sartori di Mantova in via Ippolito Nievo 10
La personale rimarrà aperta al pubblico fino al 3 febbraio con orario: dal Lunedì al Sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, chiuso festivi.