L’artista pavese si dimostra ancora una volta molto amato dal suo pubblico, che riempie un Palaverde trasformato per l’occasione in una strada in costruzione. È proprio questa, la strada tanto amata da Max Pezzali e dalla sua motocicletta, che fa da scenografia allo spettacolo. Il concerto diventa così un percorso attraverso nuovi brani e vecchi successi, tra ricordi e nuove sonorità.
Tutto lo spettacolo, più di due ore quasi senza interruzioni, è organizzato seguendo le tappe della carriera del cantante, toccando quelli che sono e sono stati, dagli anni della collaborazione con Mauro Repetto, i temi privilegiati dei suoi testi. Max riporta così all’atmosfera delle discoteche di una volta, per presentare “La regina del Celebrità” e “Tieni il tempo”, fa immaginare spiagge e mondi lontani con “I filosofi del surf”, dal nuovo album “Time out”, fa riaffiorare i diversi ricordi personali legati a “Come mai” e “Com’è bello il mondo insieme a te”.
L’artista però non coinvolge molto i suoi fan e il contatto si limita alla presentazione dei brani del suo ultimo album. Il risultato è un pubblico molto caloroso con i successi più datati e abbastanza indifferente alle novità. Max non sfrutta appieno nemmeno la scenografia, pensata per andare letteralmente in mezzo al pubblico, mentre al contrario i musicisti e i coristi cercano il contatto diverse volte.
La scelta è certo stata quella di privilegiare la sonorità e per questo sono stati coinvolti alcuni tra i migliori musicisti italiani, ma il rischio è di mettere in secondo piano i brani e di non riuscire a presentare, valorizzandolo, il nuovo album.
Uno dei maggiori momenti di coinvolgimento per il pubblico è stata la possibilità di partecipare alla preparazione del video di “Rotta per casa di Dio”. Infatti durante la tappa di Treviso sono state effettuate le riprese per il DVD del concerto e ad ognuno dotato di cellulare con videocamera è stata data l’occasione di dire “io c’ero”, contribuendo con uno spezzone dello spettacolo dal proprio punto di vista.
La bravura e l’originalità di Max Pezzali, però, forse sono da ricercare proprio nel riuscire a coinvolgere un pubblico vasto ed eterogeneo senza ricorrere ad artifici particolari, ma solo con la semplicità di brani dai testi immediati e riferibili alla realtà quotidiana di ognuno.