Monaco, 1972. Nella città bavarese si svolgono le Olimpiadi della “pace”, mentre nel mondo la guerra del Vietnam giunge al suo apice devastante. Un commando di terroristi palestinesi, aderenti al gruppo di “Settembre Nero”, irrompe nel villaggio olimpico rapendo undici atleti israeliani, due dei quali vengono subito uccisi. In diretta mondiale – tutte le televisioni sono lì per seguire l’evento sportivo – milioni di persone vivono con apprensione la vicenda fino al tragico epilogo: un maldestro tentativo di liberare gli ostaggi finirà col farli uccidere tutti.
Da qui prende le mosse il film di Spielberg raccontando la “vendetta” organizzata dal Mossad (i servizi segreti israeliani), nei mesi successivi alla tragedia, nel tentativo di eliminare le menti che progettarono quell’attentato terroristico.
Ma è giusto rispondere alla violenza con la violenza, al terrore col terrore, al sangue col sangue, in un’escalation di morte che difficilmente riuscirà a fermarsi? Di certo le rappresaglie non sono mai mancate nei Paesi Arabi, e gli israeliani non hanno esitato spesso a bombardare campi profughi palestinesi in risposta ad attentati terroristici. Ma Munich descrive qualcosa di diverso, un approccio nuovo alla paura come strumento di visibilità, un triste metodo più che mai attuale ancor oggi. La strage di Monaco, proprio perché seguita in diretta televisiva, è stato il primo terribile segnale a portare all’attenzione del mondo la Questione palestinese, prima ignorata dai più. Così, in quest’assurda spirale di violenza, per la prima volta anche la “risposta” israeliana è stata progettata per ottenere un effetto mediatico, un monito per chi avesse intenzione di spargere sangue israeliano. Una ritorsione rumorosa, spettacolare, fatta di esplosivi al plastico nelle maggiori città europee, oltre che di bombardamenti silenziosi nei Paesi Arabi.
Tratto da Vengeance del giornalista canadese George Jonas e sceneggiato dal premio Pulitzer Tony Kushner, Munich è ispirato ad avvenimenti realmente accaduti, anche se nella verità ufficiale niente di tutto questo è confermato (anzi, Israele e Mossad ne prendono le distanze, anche se più di qualcuno sostiene che a capo dell’unità speciale dei servizi segreti ci fosse Ariel Sharon). Ma gli eventi di cui si parla nel film, la mentalità aggressiva – da legge del taglione – che non lascia spazio a compromessi e trattative, sembra portare con sé più di qualche riferimento all’attualità, si tratti di conflitto israelo-palestinese o di guerra in Iraq. Spielberg decide di raccontare questa storia come sintesi della tensione tra l’amore per la propria casa/madre/patria e la parzialità con cui si vivono i concetti di giustizia ed ingiustizia, senza però addentrarsi mai fino alle radici di questi sentimenti, limitandosi – non è cosa da poco comunque – a rispolverare la coscienza individuale delle persone e il sempre più urgente bisogno di pace, in particolare modo dopo aver visto con i propri occhi quanto è effimera ed inutile la soddisfazione della vendetta.
Questa conversione, il realizzare che non si è veramente liberi se si entra nel circolo vizioso della ritorsione, è raccontato attraverso le azioni dei cinque uomini, guidati da Avner (Eric Bana), del team incaricato di assassinare gli organizzatori dell’attentato di Monaco. Ed è forse questo uno dei principali limiti del film: il non riuscire a legare omogeneamente l’azione – peraltro splendidamente resa dal talento registico di Spielberg – ai pensieri dei protagonisti, affidando le tappe dell’insinuazione del dubbio morale, della spaccatura interiore negli animi dei protagonisti, a esplicite e didascaliche frasi, dal sapore di aforismi, che in qualche modo semplificano la riflessione sugli avvenimenti e forniscono una soluzione etica già pronta.
Titolo originale: Munich
Nazione: U.S.A.
Anno: 2005
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 167′
Regia: Steven Spielberg
Sito ufficiale: www.munichmovie.com
Sito italiano: www.uip.it/munich/
Cast: Eric Bana, Daniel Craig, Geoffrey Rush, Mathieu Kassovitz, Hanns Zischler, Ciarán Hinds
Produzione: Kathleen Kennedy, Barry Mendel, Steven Spielberg, Colin Wilson
Distribuzione: UIP
Data di uscita: 27 Gennaio 2006