“NOROI (THE CURSE)” DI SHIRAISHI KOJI

La maledizone di "The Blair witch project"

Detours
“Noroi, la maledizione”; questo è il titolo dell’ultimo documentario di Kobayashi Masafumi, un paffuto giornalista d’assalto, specializzato in vicende paranormali e fermamente convinto delle storie di cui scrive. Pochi giorni dopo averlo terminato, il giornalista è scomparso nel nulla e la sua casa bruciata in un incendio sospetto. Per la prima volta ci è dato di visionare lo sconvolgente lavoro di Masafumi.

Verso la fine del 2003 strani avvenimenti popolano la televisione giapponese: svariati sensitivi medium e quant’altro affermano con risoluta convinzione che qualcosa di terribile sta per succedere. Tra questi spiccano Kana Yano, una bimba di nove anni con poteri psichici paranormali, Marika Matsumoto, un’attricetta con poteri sensitivi, ed il signor Hori, uno svitato ricoperto di fogli d’alluminio dalla testa ai piedi. Tutti e tre, contattati da Kobayashi, affermano la stessa cosa: Kagubata è tornato.

Iniziano così le ricerche di questo famigerato Kagubata; un etnologo scopre l’arcano: Kagubata è il nome dato allo spirito del diavolo dagli abitanti di uno sperduto villaggio di stregoni, dal 1978 sommerso dalle acque di una diga. Gli abitanti di questo villaggio, con scadenza annuale esorcizzavano il potente spirito Kagubata, impedendogli di imperversare nel mondo dei vivi. Da quando il rito non viene più officiato, Kagubata è libero di compiere le sue scorribande spiritiche. Masafumi dovrà impegnare tutta la propria volontà per scongiurare questo pericolo.

L’idea stessa di cinema impone che il patto di incredulità con il creatore del film non venga mai rotto; è impensabile guardare il film con troppo disincanto, bisogna conservare un po’ di quella magia infantile che col passare degli anni va man mano scomparendo. Da qui la scelta di proporre una sinossi che mantenga il patto filmico di non svelamento. Risulta chiaro però che per onestà intellettuale è necessario chiarire alcune questioni. Ci troviamo, nuovamente, di fronte ad un tentativo alla “The Blair witch project” di commistione fra realtà fattuale e realtà filmica; proprio quando tutto il mondo cinefilo pensava di aver scordato quello sbadato tentativo, dalla terra del sol levante arriva, ahinoi, un aspirante emulo.

C’è comunque qualcosa di interessante in questa operazione. Il giovane regista giapponese, in maniera molto intelligente, non potendo più contare sull’effetto sorpresa che provocò grande straniamento sul pubblico di Blair, decide di optare per un linguaggio leggermente più affinato, più vicino come risultato ad un “vero” film di quanto non fosse il patriarca americano. Tutto ciò facilita la fruizione dell’intero film (fatta eccezione per l’intera sequenza in cui Koji decide inopinatamente di citare papale papale il predecessore statunitense), che può essere agilmente immagazzinato cognitivamente come un mediocre giallo paranormale, che parte nel suo svolgimento da molto lontano, e che di quando in quando riesce ad inchiodare alla poltrona.

Ci sono tutti gli ingredienti, quindi, per una più che probabile distribuzione occidentale; le storie di fantasmi orientali che tanto affascinano il mondo dell’ovest, l’operazione commerciale che tenta di cavalcare l’ipotetica onda lunga di “The Blair witch project” e che rischia di trascinare frotte di adolescenti al cinema. Ahinoi.

Per ultimo è doveroso riportare la presenza nel film di un brevissimo quanto inane cammeo di Ren Osugi, storico compagno d’arme del maestro Takeshi Kitano.

Titolo Originale: NOROI
Titolo Internazionale: THE CURSE, LA MALEDIZIONE
Regia: Koji Shiraishi
Nazione: Giappone
Anno: 2005
Durata: 115′