“NORTH COUNTRY – STORIA DI JOSEY” di Niki Caro

Donne nella miniera

Nord Minnesota, 1989. Ispirato alla vera storia di Lois Jenson, prima donna negli Stati Uniti a vincere una causa di categoria per molestie sessuali sul lavoro. Josey Aimes, sola, con due figli ed un padre che la considera una spina nel fianco, decide di rendersi autosufficiente lavorando nella miniera di ferro del paese dove è nata, seguendo l’esempio dell’amica Glory: ma la miniera non è luogo per donne, e le poche che vi lavorano sono costrette a subire i continui soprusi e le umiliazioni sessuali dei colleghi maschi. Quando Josey decide di intentare causa alla compagnia si trova ancora più sola di prima, ma questo non le farà perdere il coraggio di lottare per i suoi diritti.

La vera storia di Lois Jenson, importante precedente di tutte le cause di molestie sessuali sul lavoro, ha anche ispirato il libro Class action: the landmark case that changed sexual harassment law di Clara Bingham e Laura Leedy Gansler. Il film della regista neozelandese Niki Caro, all’opera seconda dopo La ragazza delle balene, si colloca nel filone di pellicole a sfondo sociale, colorandosi con toni mélo che costruiscono un’enfasi retorica – in senso assolutamente positivo – che non stona, coinvolgendo emotivamente lo spettatore e schierandosi apertamente dalla parte dell’eroina sostenendone la causa, come è giusto che sia.

Gran parte della critica non ha apprezzato questo lato del film, giudicandolo inverosimile e didascalico: e per quanto la verosimiglianza talvolta venga meno, ci si deve ricordare che il cinema non è tenuto al realismo e nel momento in cui si gira si smette di raccontare la realtà con stile documentaristico e si costruisce una storia. Trattandosi in parte di un film processuale, l’enfasi scelta dalla regia non fa altro che rispecchiare l’accoratezza e la retorica comunemente usata nelle aule di tribunale per sostenere la propria tesi, senza essere quindi incompatibile con il soggetto della pellicola. Ma la critica europea è sempre sospettosa verso le opere USA di impegno sociale, e il pregiudizio sembra confermarsi in questo caso.

North Country forse non brilla di originalità, e certo non è un’opera straordinaria e indimenticabile: ma Niki Caro dimostra di saper servire il soggetto con una regia misurata ed attenta, il cast è di ottimo livello, e lo script di Michael Seitzman riesce ad equilibrare e sostenere i vari temi della pellicola. L’opera finale è un film ben realizzato, il cui valore risiede soprattutto nel mettere in luce il problema del mobbing e degli abusi sessuali sul lavoro, questione apparentemente obsoleta ma in realtà ancora scottante. Grande prova di Charlize Theron, candidata all’Oscar insieme a Frances McDormand: l’attrice sudafricana non sembra lasciarsi inibire da ruoli complessi e poco glamour, anzi, li interpreta come una sfida per il suo ruolo d’attrice e dimostra di saper scegliere i film giusti per dimostrare le sua abilità, già premiate con la preziosa statuetta.

Titolo originale: North country
Nazione: U.S.A.

Anno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 126′
Regia: Niki Caro

Sito ufficiale: www.northcountrymovie.warnerbros.com
Sito italiano: www.northcountry.it

Cast: Charlize Theron, Frances McDormand, Woody Harrelson, Sissy Spacek, Sean Bean, Richard Jenkins, Jeremy Renner
Produzione: Nana Greenwald, Jeff Skoll, Nick Wechsler

Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita: 10 Febbraio 2006 (cinema)