Bif&st 2014
Il racconto biblico dell’arca di Noè – da qui Noah – una delle storie più conosciute, è una delle preferite dei bambini, per via di tutte le coppie di animali portate in salvo; nonché tema di una delle canzoni immortali dello Zecchino d’oro.
Brevemente, il Signore, stanco della confusione volgare e della malvagità efferata degli uomini, decise di ricominciare tutto da capo, o quasi, inondando il mondo. Così, diede incarico a un uomo che seguiva la retta via, Noah perché costruisse un’arca per portare in salvo la sua famiglia e un maschio e una femmina per ogni specie di animale.
L’audace Darren Aronofsky si butta a capofitto nel raccontare, o meglio: nell’interpretare liberamente – e speculare sopra – questo popolare episodio dell’Antico Testamento, che tanto piace, adattandolo al suo stile, tra religione e mitologia; e, per non farsi mancare nulla, lo fa in 3D.
Per Noah, Aronofsky e lo sceneggiatore Ari Handel, hanno fatto riferimento alla Genesi e a diversi testi tra cui i Manoscritti del Mar Morto, il Libro di Enoch (opera attribuita al bisnonno di Noè), e il Libro dei Giubilei, così come all’analisi storica e moderna di teologi e storici… e un po’ anche a Peter Jackson.
_ Aronofsky e Handel si sono resi artefici di un ambizioso revisionismo, spingendo agli estremi il racconto fino a farlo diventare un’epopea.
_ Forse per voler accontentare tutti e chiamare in sala sia un pubblico laico che un pubblico di fedeli, i due sceneggiatori hanno optato per un adattamento fantasy di una storia tradizionale.
Noah (Russel Crowe) è un uomo dalla fede tenace (quasi integralista), l’unico che si tiene lontano dal peccato e che ha educato la sua famiglia sulla retta via.
_ Nella Bibbia di Aronofsky, in un mondo prediluviano e post apocalittico, Noah non sente la voce di Dio dal cielo, ma ha delle inquietanti visioni, incubi, che gli fanno intendere che la fine dell’umanità è vicina. Insieme alla moglie Naameh (Jennifer Connelly), ai figli Sem (Douglas Booth), Cam (Logan Lerman), Japheth (Leo Carroll), alla trovatella Ila (Emma Watson) – la loro interpretazione vale più di tutti gli effetti speciali messi insieme – e all’aiuto di giganti di pietra (angeli caduti dal cielo e puniti da Dio) costruiscono un’arca capace di accogliere una coppia per ogni specie di animale.
Il film si concentra più sull’indole e sulla fede, sull’umanità dei protagonisti, contrapponendoli a quelli barbari degli uomini infedeli. Gli animali ci sono, ma sono lasciati in secondo piano, il loro arrivo – spinti da un istinto migratorio verso l’arca; non è Noah ad andarli a cercare – è un buon effetto in CG, che potrebbe anche emozionare gli animalisti più accaniti.
_ Tra una martellata al legno – fornito miracolosamente dall’Alto – e qualche goccia di pioggia, ci sono rumorose scene di battaglie, spade laser e giganti che respingono gli immorali a colpi di clave.
Noah di certo non annoia, ma non convince.
_ Se l’aspirazione del regista era quella di dare un messaggio – suonare un campanello d’allarme – ecologista al pubblico, sulla scia di The Road, la strada da intraprendere è ancora tortuosa.
itolo originale: Noah
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Genere: Drammatico
Durata: 138′
Regia: Darren Aronofsky
Cast: Russell Crowe, Jennifer Connelly, Logan Lerman, Douglas Booth, Emma Watson, Ray Winstone, Anthony Hopkins, Kevin Durand, Marton Csokas, Dakota Goyo
Produzione: Disruption Entertainment, New Regency Pictures, Protozoa Pictures
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Data di uscita: 10 Aprile 2014 (cinema)