Prendete un costernato venditore di auto, un superstizioso che ha mandato in malora la ditta del nonno, un coatto televenditore di orologi, tutti e tre con il sogno di aprire un agriturismo, piano B delle loro misere vite: il risultato è una graziosa commedia imprevedibile.
Diego (Luca Argentero), Claudio (Stefano Fresi), Fausto (Edoardo Leo), tre normali, deboli dispersi nel mare della vita, si incontrano per caso, mentre visitano un casale che vorrebbero comprare, per farne un agriturismo, sogno di fuga di quella generazione mille euro che si è stancata di fare un lavoro opprimente oppure perché non ci sono più quei mille euro.
“Siamo la generazione del Piano B. Lavorare in questo paese fa così schifo che quando allo schifo per il lavoro si aggiunge quello per la città cominci ad elaborare il tuo piano B. A 20 anni era il chiringuito sulla spiaggia. A 40, quasi sempre, si tratta di un agriturismo”.
I tre improvvisano una società, per comprare il loro futuro: ettari di terra per il loro agriturismo; e per una questione di “soldi”, a loro si uniscono l’imperturbabile Sergio (Claudio Amendola), cinquantenne combattente per un’era che non c’è mai stata, il camorrista Vito (Carlo Buccirosso), che aspira a qualcosa di più e la cuoca/cameriera, dall’entusiasmo ai limiti, Lisa (Anna Foglietta), … ah, si, poi c’è la Giulia, una macchina d’epoca che diverrà leggenda.
_ Il problema è che Vito non è l’unico camorrista nella zona. E i quattro soci, infatti, ricevono ben presto la visita di altri “protettori”.
_ Costruire il loro sogno e resistere a soprusi, pizzi e mazzette. Ce la faranno?
Noi e la Giulia è il terzo film da regista per Edoardo Leo (18 anni dopo e Buongiorno Papà), che per la sceneggiatura si è ispirato al libro di Fabio Bartolomei Giulia 1300 e altri miracoli (edito in Italia da Edizioni e/o)
_ Questa deliziosa commedia è anche un film sull’amicizia, ma è soprattutto una storia, raccontata con leggerezza e un pizzico di ingenuità, su quattro falliti, che cercano di uscire dagli schemi e di riscattare la loro vita, affrontando una burocrazia pubblica e privata, per realizzare qualcosa che li faccia stare almeno in pace con sé stessi.
_ In fondo c’è un umorismo amaro, un intelligente retrogusto di malinconia, egregiamente gestito dalla regia e dalla sceneggiatura, come in tutte quelle commedie italiane fatte bene, che non abbandonano lo spettatore appena uscito dalla sala.
Noi e la Giulia, con tutti i piccoli difetti perdonabili, come ad esempio una partenza un po’ lenta e faticosa, dietro alle risate, che sgorgano spontanee per la bravura degli attori, da Argentero che tira fuori il suo accento torinese alla Foglietta, incinta, svampita, ma positiva ad Amendola, cinquantenne deluso, c’è una spietata realtà. Quella che è partita da Generazione Mille Euro e che è proseguita con Smetto Quando Voglio; quella che racconta il limite umano di sopportazione alla delusione; quella che è riassunta benissimo nelle parole dell’autore del romanzo, Bartolomei “Stiamo scappando perché non ci hanno dato le armi giuste per resistere e quando scopriamo che la nostra squadra del cuore non ci ricambia, che la nostra amica banca si ricorda di noi solo quando andiamo in rosso (…) ci sentiamo sconfitti. Ci sarebbe bastato seguire dei modelli fatti di pensiero e di ideali, non di soli pixel, e aver avuto dei sogni che fossero davvero nostri. Ma la nostra storia non è finita. Questa giornata poi è appena cominciata”.
Titolo originale: Noi e la Giulia
Nazione: Italia
Anno: 2015
Genere: Commedia
Durata: 115′
Regia: Edoardo Leo
Cast: Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola, Anna Foglietta, Stefano Fresi, Carlo Buccirosso
Produzione: Italian International Film
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: 19 Febbraio 2015 (cinema)