Jane Austen,in uno dei suoi più riusciti romanzi(da cui sono state tratte diverse versioni cinematografiche,più o meno aderenti), riesce come sempre a descrivere con sapiente tocco la borghesia inglese ottocentesca.
Elisabeth Bennet,la protagonista,si destreggia tra serate danzanti e gite in campagna per,come vuole la tradizione dell’epoca,”cercare marito”.
Elisabeth scorge pregi e difetti dei suoi corteggiatori o dei possibili partiti con abile intuito, rivelando un animo indagatore e una sagacia del tutto inappopriata a una “signorina perbene”.Solo un uomo si rivela un difficile soggetto da esaminare:Darcy Fitz-William è scorbutico,orgoglioso,privo di sensibilità come lo vede il pregiudizio comune?Elisabeth giurerebbe di sì,ma…
Come lei le sue quattro sorelle affrontano la stessa situazione con atteggiamenti e risultati differenti.E proprio grazie a incontri fortuiti, in parte dovuti alle sorelle,la protagonista comincia a conoscere più approfonditamente Darcy e a vedere in lui,sotto la falsa maschera che gli era stata dipinta addosso,parecchi pregi e un indomabile orgoglio.
Tra di loro nasce una strana “amicizia” che viene messa a dura prova dalle convenzioni sociali che imporrebbero a Darcy un miglior partito.
La totale assenza di una dote e la famiglia a dir poco disdicevole di Elisabeth sarebbero già abbastanza, se non ci si mettesse anche l’onore perduto di una delle sorelle,scappata con un ufficiale senza neanche un regolare matrimonio!!
Nonostante tutto alla fine l’amore compie il miracolo e entrambi i protagonisti riconoscono i loro difetti,cambiano e migliorano.
Come tutte le storie d’amore che si rispettino si può sperare in un lieto fine al profumo d’arancio,ma senza un bacio a suggellare la proposta,come vuole la tradizione dell’epoca.
Jane Austen scrive è vero romanzi sulla borghesia dell’Ottocento,ma il suo talento sta non nel dire,ma nel suggerire,nel punzecchiare le convenzioni comuni quel tanto che basta da risultare simpatica,ma non invadente,intelligente e arguta,ma non saccente.
Magnifico pregio per una scrittrice attuale,ma la sua condanna in quell’epoca dove l’arguzia femminile è vista come un difetto esecrabile contro tutti i “buoni costumi”e bisogna mascherare tutto ciò che è al di fuori del codice non scritto dell’alta borghesia.
Jane Austen “Orgoglio e pregiudizio” Ed.Mondadori 2002 464 pagine 8,40 euro