L’ennesimo adattamento di uno dei più famosi romanzi della scrittrice inglese Jane Austen. La vicenda narra le difficoltà di una famiglia di modesta estrazione sociale dello Hertforshire, i Bennet. La loro esistenza, vissuta alla giornata, trascorre in maniera abbastanza tranquilla fino all’arrivo del ricco Charles Bingley accompagnato dalla sorella e dall’amico Fitzwilliam Darcy.
Jane, la maggiore delle cinque figlie dei Bennet, si innamora a prima vista di Charles mentre l’amico Darcy, colpito dallo strano comportamento di Elizabeth, sorella di Jane, non riesce a dimostrare chiaramente i suoi sentimenti e involontariamente la offende con il suo comportamento, apparentemente superficiale ed altezzoso. L’unione della bella Jane e di Charlie sarà, almeno inizialmente, ostacolata proprio dall’amico Darcy, che non riesce ad approvare una relazione tra persone di classi sociali così distanti e così differenti. Questa sua visione dell’amore non lo aiuterà a conquistare facilmente la sensibile ma determinata Elizabeth.
I temi del film, e del romanzo, sono tra i più cari alla scrittrice inglese che in molte delle sue opere, basti pensare ad esempio a Senno e Sensibilità (1797), racconta di amori difficili, di matrimoni ispirati da sentimenti sinceri e onesti, dell’intimità domestica, di orgogli e di pregiudizi. La pellicola è imperniata quasi completamente sulle vicende sentimentali delle due sorelle Bennet, entrambe attraenti, di bell’aspetto e piene di virtù, anche se profondamente diverse tra loro: Jane, la maggiore, si abbandona completamente agli impulsi del suo cuore, Elizabeth è invece seria e piena di buonsenso e non ignora i dettami della ragione. L’amore rimane però la forza principale, il vero elemento in grado di far superare le difficoltà, la forza in grado di cancellare le incertezze, i dubbi e le paure.
I veri sentimenti aiutano i personaggi a non rimanere indifferenti di fronte all’amore, li spingono a superare gli ostacoli dovuti a circostanze impreviste e a ritrovare nuovamente fiducia. La Elizabeth dello schermo (interpretata dalla bella, ma forse un po’ sottotono Keira Knightley), non riesce però ad esprimere completamente la vera dimensione del personaggio della Austen, il suo conflitto interiore, il suo essere costantemente combattuta tra il sentimento e l’orgoglio non emerge in maniera coinvolgente.
A differenza del romanzo, pubblicato nel 1813, che tratteggia con grande capacità di osservazione e con un attento umorismo i drammi e le difficoltà della famiglia Bennet, la pellicola di Wright non riesce a ben definire i contorni del mondo descritto dalla scrittrice. E non è la prima volta che un regista si misura con i lavori della Austen, basti pensare a Robert Z. Leonard che nel 1940 gira proprio Orgoglio e Pregiudizio con il grande Laurence Olivier nei panni di Mr. Darcy, o, più recentemente nel 1995, della bella pellicola di Ang Lee, con la brava Emma Thompson, Senno e Sensibilità.
Ben vengano quindi altri adattamenti dai romanzi della famosa scrittrice purché non siano solo una semplice trasposizione, ma aggiungano qualcosa di nuovo e che sappiano trasmettere con la stessa efficacia sentimenti così forti, così intensi, così veri.
Titolo originale: Pride and prejudice
Nazione: Regno UnitoAnno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 127′Regia: Joe Wright
Cast: Keira Knightley, Matthew MacFadyen, Brenda Blethyn, Donald Sutherland, Tom Hollander, Rosamund Pike, Jena Malone, Judi Dench
Produzione: Tim Bevan, Eric Fellner, Paul Webster
Distribuzione: UIP
Data di uscita: 3 Febbraio 2006 (cinema)