L’intera mostra ruota attorno ai luoghi di Brescia che mi sono più cari, al particolare contesto della città, all’immaginario dei cittadini: le opere rappresentano infatti soltanto una delle tante possibilità che Garutti aveva per dare forma ai propri pensieri.
Per lui questa mostra è una sorta di ‘sfilata di moda’ che esibisce opere pronte ad essere sistemate, aggiustate, accorciate e riviste a seconda delle esigenze di chi le commissiona. Se l’artista fosse entrato in contatto con un’altra galleria o con un’altra città, i lavori sarebbero stati tarati in altro modo, perché avrebbero trovato differenti elementi ad innescarli e immagini per rappresentarli, ma si è invece imbattuto ancora una volta (questa è la quinta), in Massimo Minini, con cui l’autore ha un rapporto di lunga consuetudine e conoscenza.
La linea che produce l’immagine di ogni opera misura in metri la distanza che lega alcuni luoghi che hanno a che fare con persone, istituzioni pubbliche, politiche, culturali ed economiche della città di Brescia con la galleria.
La linea, riavvolta su se stessa, compone un disegno astratto, indecifrabile. Le opere sono generate dal tempo e dallo spazio di un percorso: cinque passeggiate, cinque incontri, cinque piccoli scenari. Questi momenti, che raccontano della relazione tra l’artista, la galleria, i luoghi della città e i suoi gangli vitali, vengono in qualche modo compressi e raccolti tra le fitte trame dei disegni esposti. I lavori vivono di un equilibrio al limite tra decorazione e narrazione. Le immagini, in qualche modo instabili allo sguardo, si dispiegano di nuovo agli occhi dello spettatore quando la didascalia, posta sulla cornice del quadro, svela il loro segreto e trasforma la trama filamentosa dell’opera nel racconto di una distanza, di un legame. In questo modo lo spazio espositivo viene riletto come un dispositivo in grado di relazionarsi con il mondo esterno, di comportarsi come interfaccia di relazione economica, artistica, politica, sociale e affettiva, da un lato in grado di entrare in rapporto con la città e dall’altro di dare senso all’opera, adattandola e facendola aderire al proprio pensiero.
PERSONALE DI ALBERTO GARUTTI
GALLERIA MASSIMO MININI
dal 7 febbraio al 15 marzo 2008
Via Apollonio 68, 25128 Brescia – Italy
T: +39.030.383034, F: +39.030.392446
info@galleriaminini.it, http://www.galleriaminini.it
La galleria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.30 e il sabato dalle 15.30 alle 19.30