PINK – FUNHOUSE TOUR

Pink ritorna in Irlanda con il suo Funhouse Tour per la seconda volta quest’anno (14 – 15 ottobre) registrando di nuovo il tutto esaurito, di ritorno a grande richiesta dopo il successo del tour mondiale.

I cancelli dell’ 02 Arena di Dublino aprono alle 18.30 e le file di fan agitati scalpitano per entrare. Il tempo non è dei migliori ma non importa, centinaia di fan sono lì ad aspettare, una folla eterogenea come sempre si vede ai concerti di Pink : Uomini, donne, bambini, anziani, etero, gay e gli immancabili gruppi di ragazze col cappello da cowboy rosa.

Il concerto viene aperto dal gruppo Evermore (apparentemente famosi in America) che fanno da piacevole se pur dimenticabile sottofondo per l’attesa.

Finalmente lo show inizia alle 21.15. Il palco è ancora coperto e sullo schermo appare lei mentre guarda la tv, annoiata di non trovare nulla di interessante, si alza dal divano ed esce (non prima di aver messo le dita di un ragazzo addormentato dentro un bicchiere d’acqua) sparge a terra una tanica di benzina e cantando la famosa Highway to hell degli AC/DC cavalca la sua moto, accende una sigaretta, fa due tiri, la getta dietro di sé e parte.
A questo punto lei salta fuori attaccata ad una fune dal palco, circondata da una nuvola di fumo, il sipario dietro cade al suolo e il circo con tanto di scivoli e ballerini in costume ha inizio.

Finalmente Pink appare in tutta la sua bellezza calandosi dalla fune, indossa un eccentrico costume arancione corredato di piume nere. La prima canzone che canta è Bad Influence. Alla fine della canzone si strappa di dosso l’abito arancione e rimane con una specie di calzamaglia rossa e un top che mettono in mostra un fisico tonicissimo e degli addominali da paura. Continua così con Just like a Pill, Who Knew e Don’t Let Me Get Me prendendosi in giro da sola mentre canta All you have to change is everything you are ( devi solo cambiare tutto quello che sei).

Mentre il suo chitarrista è impegnato in un’ assolo, Pink si cambia ancora una volta e appare in scena più sexy che mai per una versione di I touch myself dei Divinyls sdraiata su un divano rosso dal quale le braccia dei ballerini spuntano per accarezzarla attraverso dei fori creando un’atmosfera molto accattivante.

Si è passati poi a U + Ur Hand durante la quale come al solito chiede al pubblico di ballare come degli idioti e la più famosa So what terminata in una battaglia di cuscini tra ballerini in mutande.

Pink poi si prende una pausa durante la quale fa da sottofondo un assolo al piano di uno dei suoi musicisti che solo dopo qualche minuto si trasforma nella base per Family Portrait. Il tutto mostrato anche sullo schermo in bianco e nero dandogli quasi un tocco solenne.
Pink appare sul palco con una maglietta bianca, un paio di jeans e scalza ed è qui che il pubblico ha l’onore di conoscerla personalmente. Si ferma per più di quindici minuti tra una canzone e l’altra a dialogare con il suo pubblico, ringrazia più volte, fa battute e riceve dai suoi fan almeno 20 blocchi di formaggio Cheddar (Il giorno prima Pink aveva comunicato su Twitter di essere dispiaciuta di aver lasciato la Francia per il suo formaggio). Si è mostrata davvero sorpresa e divertita dalla cosa ricordando le sue precedenti esperienze sui palchi irlandesi.
E’ il momento di I don’t Believe you e questa volta senza dimenticarsi il testo della canzone (ad Aprile aveva rinunciato a cantarla ed aveva optato per una cover di Redemption Song)

Prima di cantare la canzone successiva Pink ci informa di essere stata fischiata in Virginia e in California quest’anno per averla cantata. E’ il momento di Dear Mr. President, un momento un po’ più impegnativo e triste, sullo schermo dietro di lei passano le immagini della guerra e dell’ex presidente George W. Bush , ma qui a Dublino è stato lui a prendersi i fischi.
L’atmosfera poi è stata risollevata da Trouble, una versione veramente riuscita dell’intoccabile Bohemian rhapsody dei Queen e da Sober con tanto di trapezisti sul palco (con un po’ di delusione per non averla rivista sul trapezio come ad Aprile).

Lo show finisce con Funhouse e il palco si riempie di specchi deformanti, brillantini, clown gonfiabili e ballerini acrobatici che si calano e volteggiano in aria appesi a delle funi.

Quando tutto sembra finito appare sullo schermo un conto alla rovescia e Pink riappare con party Glitter in the Air con tre ballerine coperte di brillantini che danzano in aria appese a dei teli rossi. A circa metà canzone anche Pink viene sollevata in aria per poi essere calata sotto il palco per stupirci ancora una volta quando risale completamente bagnata volteggiando in aria per il finale della canzone mentre migliaia di brillantini dorati coprono la folla.

Un concerto pieno di vita e una Pink vicina ai suoi fan hanno dato vita ad uno show sicuramente da ricordare.

Foto di Michel De luca
Scaletta:
Highway to Hell (Intro – AC/DC Cover)
Bad Influence
Just Like A Pill
Who Knew
Don’t Let Me Get Me
I Touch Myself (Divinyls cover)
Please Don’t Leave Me
U + Ur Hand
Leave Me Alone (I’m Lonely)
So What
Family Portrait
I Don’t Believe You
Dear Mr. President
Trouble
Babe I’m Gonna Leave You (Led Zeppelin cover)
Sober
Bohemian Rhapsody (Queen cover)
Funhouse
Crazy (Gnarls Barkley cover)
Get The Party Started
Glitter in the air

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