“PORNOBBOY” di Babiliona Teatri
Il concetto di pornografia nel teatro contemporaneo è tutt’altro che nuovo, ma in “Pornobboy” rischia di coinvolgere il teatro stesso.
Ventuno manifesti autoreferenziali tappezzano il fondale alle spalle dei tre non personaggi, o meglio delle tre voci, il coro monotono, che Babilonia Teatri ripropone al pubblico che in sala pare apprezzare, prima ancora che aprano bocca.
Indugiano su ogni caso balzato agli onori e disonori della cronaca italiana e internazionale, meglio se nera, o al limite rosa, e riproposto allo sfinimento dai media.
Prevedibili come una battuta sul Capo dello Stato dopo lustri di governo, troppo poco sorprendenti, come i doppi sensi o i sensi unici che portano a operazioni assai e troppo semplici il cervello dello spettatore.
Emblema pop, re e regine della frontalità, della scena piatta, ferma, il cui vuoto e la cui stasi è tutto ciò che sembra necessario e sufficiente esprimere, i veronesi Babilonia donano allo spettatore meno di trentacinque minuti di una performance di cui si può fare a meno.
Ancora una volta il teatro dell’oggi ci propone “al massimo” una lettura fredda della realtà: una grande amalgama dove nulla più stupisce, nulla ferisce, nulla emoziona. Ciniche ripetizioni, giustapposizioni, interruzioni,
a tratti una ricerca sonora – agevolata da un nome liquido – ma troppo sottile e troppo breve per rapire, che almeno mette (appena in tempo) in salvo dal cattivo gusto.
Abusare dell’assenza di scandalo, dentro di noi, non significa per forza non avere altre reazioni, e insistendo su queste strade sempre più vuote va a finire che la performance teatrale suona come un mero esercizio di stile e che l’effetto più interessante o l’unica sorpresa diventa un’allusione pornografica invadente creata con una schiuma bianca dagli ottimi effetti scenografici, nel finale.
Babilonia Teatri
Pornobboy
di Enrico Castellani, Valeria Raimondi
con Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Ilaria Dalle Donne
collaborazione artistica di Vincenzo Todesco – consulenza tecnica Gianni Volpe – luci e audio Babilonia Teatri/Mauro Faccioli, Simone Brussa – realizzazione scena Sergio Dalle Donne – costumi Franca Piccoli, Cristina Fasoli – organizzazione Alice Castellani – grafica manifesto Francesco Speri – foto manifesto Massimo Molinari
foto di scena Marco Caselli Nirmal – produzione Babilonia Teatri, Festival delle Colline Torinesi, Operaestate Festival Veneto, col sostegno di Viva Opera CIrcus, Kilowatt Festival, Teatro Fondamenta Nuove