“Passeggeri distratti Tour 2006” di Raf

Tutte le date dei concerti

21/11/2006 – TORINO (TO) – Teatro Colosseo – –

23/11/2006 – MANTOVA (MN) – Teatro Palabam – –

25/11/2006 – ROMA (RM) – Palalottomatica – –

26/11/2006 – CESENA (FC) – Nuovo Teatro Carisport – –

28/11/2006 – BOLOGNA (BO) – Teatro Medica – –

30/11/2006 – PADOVA (PD) – Pala San Lazzaro – –

01/12/2006 – MILANO (MI) – Datchforum – –

06/12/2006 – FIRENZE (FI) – Saschall – –

08/12/2006 – NAPOLI (NA) – Palapartenope – –

09/12/2006 – ANDRIA (BA) – Palasport – –

11/12/2006 – PALERMO (PA) – Teatro Metropolitan – –

12/12/2006 – CATANIA (CT) – Teatro Metropolitan – –

“PASSEGGERI DISTRATTI” l’album di Raf

A due anni di distanza dal suo ultimo cd di inediti e a pochi mesi dalla raccolta che ha riunito tutti i suoi più grandi successi, venerdì 26 maggio 2006 esce in tutti i negozi di dischi “Passeggeri distratti”, il nuovo album di Raf.

Primo lavoro edito da Sony Bmg “Passeggeri distratti” contiene nove brani inediti che portano la firma di Raf ma anche di altri importanti autori tra i quali Pacifico (Il Nodo), Cesare Chiodo (Se passerai di qui, Mondi Paralleli), Saverio Grandi (Acqua, Se passerai di qui, Dimentica, Passeggeri distratti), Giorgio Baldi e Filippo Gatti (Onde). Completano il disco Nati ieri e Salta più alto.

Nella track list è inserito ovviamente “Dimentica”, il singolo uscito nei circuiti radiofonici lo scorso 28 aprile e che in soli quindici giorni di programmazione ha scalato la classifica raggiungendo il primo posto del Music Control.

Raf è cresciuto ed è riuscito in una impresa non facile: guadagnare in profondità, senza perdere in leggerezza. “Passeggeri distratti” è un disco intelligente e ironico, amaro ma anche incantato, trasparente, provocatorio, mai banale. L’opera di un artista maturo, che dà del tu al mondo del pop, continua nella felice convivenza con le belle melodie e sforna brani che entrano dentro e sanno sedurre.

Disco pop, con alcune interessanti digressioni rap e qualche colorazione r&b, “Passeggeri distratti” vive di ritmi incalzanti, ma non ossessivi e melodie di grande respiro, esaltate da una vocalità come sempre personale. Doppia l’anima espressiva: grandi ballad melodiche, intense e liriche; atmosfere vibranti, che pulsano e mettono in circolo buone vibrazioni e buone energie. In grande evidenza -dal punto di vista timbrico- il pianoforte (soprattutto acustico), le chitarre (acustiche ed elettriche, colorate da qualche venatura funky e qualche graffio blues), morbidi tappeti e “liquide” sonorità di synth, archi aperti e pastosi, che danno profondità al panorama sonoro.

Particolarmente ricca anche la “tavolozza” tematica: il senso –mai facile da indagare- della vita, al quale sono dedicati brani come “Salta più in alto” (“salta, salta adesso, questo è il nostro mondo”), la bellissima “Passeggeri distratti” (“dimmi che non siamo passeggeri distratti di questa corsa all’oro”… “prigionieri in gita senza una via d’uscita”), ma anche “Mondi paralleli” (“ignorando i media accuratamente la vita circostante guarderai più attentamente”, per scoprirla “così chiara, così profonda, infinitamente bella”); il bisogno e la difficoltà di trovare compagni di viaggio, come nella struggente “Dimentica” (“dimentica l’amore e forse anche il dolore passerà”), in “Acqua” (“ci si lascia per potersi rimpiangere, ci si perde per potersi cercare”) o in “Se passerai di qui” (“non c’è altra regola se non quella di non chiedere mai”); le ferite aperte che ardono come brace sotto la cenere dei rapporti che non si chiudono mai: “Onde” (dove il protagonista fa il surfista cercando di prendere per il giusto verso le onde insidiose e implacabili della memoria) e “Il nodo” (“da lontano quel nodo non cede e non molla”…”anche quando mi nomini a mente si sente”); la semplicità profonda e incantata dello sguardo dei bambini “maestri di semplicità” di “Nati ieri” (“noi siamo il futuro, siamo preparati per un mondo duro”), alla purezza dei quali è affidato il pollice verso nei confronti delle miopi politiche dei grandi della terra: “i volontari fanno cose grandi, ma ai grandi della terra manca la volontà per aiutare veramente l’altra faccia dell’umanità”.

Un disco fresco e vivo, profondo e leggero, che prende subito e si qualifica per il mix più che riuscito di maturità espressiva, linguaggio efficace ed immediato, suoni cristallini e vividi.