“Portretul luptătorului la tinereţe (Portrait of the fighter as a young man)” di Constantin Popescu

Scene di lotta partigiana in Romania

Torino 28. Concorso
Compito non facile quello di fare i conti col passato quando questo coincide con un regime autoritario – uno dei più brutali e pervasivi del campo sovietico – e di feroci contrapposizioni politiche. Lo sappiamo bene noi italiani, per i quali il regime fascista e la lotta partigiana costituiscono ancora oggi, a più di sessant’anni di distanza, materia scottante, capace di urtare sensibilità e di stimolare interpretazioni discordanti. Il rischio della semplificazione è costantemente in agguato.

Portretul luptătorului la tinereţe (ovvero Ritratto del combattente da giovane) racconta della lotta partigiana in Romania all’indomani dell’instaurazione del regime comunista, quando sparuti gruppi di oppositori si rifugiarono sui Carpazi fuggendo per vari anni alla caccia spietata della Securitate. Il film ci mostra dunque alcuni momenti della vita di questi ribelli, tra conflitti a fuoco e imboscate, mentre i burocrati espongono la linea del partito e i funzionari interrogano gli arrestati con metodi brutali (il film non risparmia una scena di tortura molto cruda).

Nel film vi sono alcuni brevi intermezzi in bianco e nero (che rappresenterebbero le immagini di un filmino degli stessi partigiani). Ricollegandosi a un filmato (anch’esso in b/n) di propaganda del regime mostrato all’inizio, questi intermezzi aprono il film alla riflessione sulla costruzione della memoria storica. Oppure, visto che ritraggono i partigiani in rari momenti di gioia e di gioco, potrebbero essere leggibili come struggente riflessione sul sacrificio della vita e della giovinezza, portando le interpretazioni del film lontano dalla pura ricostruzione storico-cronachistica.

Si deve riconoscere a Constantin Popescu – conosciuto in Italia come co-autore de I racconti dell’età dell’oro, che sbeffeggiava le malefatte del passato regime utilizzando il registro comico-farsesco – una certa abilità nello strutturare, con nervosi movimenti di macchina, le scene concitate e i combattimenti a fuoco. Ma il film, nel complesso, lascia insoddisfatti: sembra infatti rispondere più all’esigenza di costruire una mitologia, che non a quella di descrivere compiutamente la realtà dei fatti. Il film evita accuratamente di dare qualsiasi connotazione politica ai ribelli: né la loro ideologia, né i moventi esistenziali che li guidano vengono esplorati, nella loro complessità e varietà (lo spettatore non può dunque trovare risposta a una domanda essenziale: quale legame avevano i partigiani – se non tutti, alcuni – con il precedente regime fascista e con i movimenti di estrema destra fioriti nella Romania d’anteguerra?).

E se i funzionari del regime sono dipinti come laidamente disumani (si veda in particolare l’agente incaricato degli interrogatori, con la sua teatrale crudeltà), i ribelli hanno tratti di profonda e immacolata umanità (tengono teneramente la mano alla donna amata in una delle poche scene che non prevedono scontri a fuoco; quando alcuni giovani, si presentano a loro per essere coinvolti nella lotta, invece di proclami ideologici, usano parole da “buon padre di famiglia” per dissuaderli). Non si sta – ovviamente – dicendo che occorreva una specie di par condicio di torti e ragioni tra le due parti. È però forte l’impressione che questa ricostruzione assuma tinte eccessivamente oleografiche. Si possono comprendere le ragioni – l’urgenza per così dire – che hanno spinto Popescu verso questo tipo di rappresentazione (la dittatura comunista risale a un passato che è relativamente vicino e le sue ferite sono ancora presenti, la memoria di quella ribellione è stata “scientificamente” cancellata dal regime, cosicché – data l’enorme sproporzione delle forze in campo – quelle imprese possono facilmente assumere le tinte eroiche che sollecitano la mitizzazione), ma questo non basta a fare di Ritratto del combattente da giovane un film convincente.

Titolo originale: Portretul luptătorului la tinereţe
Nazione: Romania
Anno: 2010
Durata: 126’
Regia: Constantin Popescu
Cast: Constantin Diţă, Ionuţ Caras, Bodgan Dumitrache, Cătălin Babliuc, Ion Bechet, Vasile Calofir, Constantin Lupescu, Dan Bordeianu, Bogdan Dumitrescu, Alexandru Potocean, Alin Mihalache, Radu Iacoban
Produzione: Filmex film Romania
Data di uscita: 28° Torino Film Festival