Premio Letterario Viareggio-Rèpaci 2005

Premiato Jean Daniel

a giuria del Premio Letterario Viareggio Rèpaci, presieduta da Enzo Siciliano,
ha assegnato il Premio Internazionale Viareggio Versilia 2005 a Jean Daniel per la sua figura di intellettuale europeo e per i temi sociali, politici e morali suscitati dal suo lavoro di giornalista e scrittore.
Un riconoscimento conferito nel 50esimo anniversario della nascita di Le “Nouvel Observateur”, settimanale che ha segnato la storia dell’Europa dell’ultimo mezzo secolo e di cui Jean Daniel è fondatore e direttore.

Venerdì 24 giugno
Ore 21.00
Versilia Centro Congressi
Principe di Piemonte
Sala Puccini
Viareggio

Assegnazione del Premio Internazionale Viareggio-Versilia a Jean Daniel con tavola rotonda su temi di cultura internazionale legati alla figura del direttore del Nouvel Observateur.
Partecipano Jean Daniel, Eugenio Scalfari, Enzo Siciliano, Bernardo Valli.
Conduce: Giovanni Gozzini.

Jean Daniel, giornalista e scrittore, è il fondatore e direttore del celebre magazine francese, “Le Nouvel Observateur”. In Italia è noto anche per la sua collaborazione storica con “La Repubblica”.
Diventato popolarissimo in Francia proprio per i suoi articoli sulla guerra d’Algeria, paese dove è nato. È oggi uno dei rappresentanti del giornalismo europeo più impegnati politicamente e culturalmente. Amico di Albert Camus e René Char, Jean Daniel ha esordito con il romanzo La guerra e l’amore.
Nei suoi libri successivi si è spesso interrogato sulla situazione politica del Mediterraneo analizzando come intellettuale erede della cultura ebrea-cattolica-musulmana, credenze, mitologie, tradizioni confluite nel Mediterraneo da millenni attraverso sedimentazioni religiose e culturali, che sono andate man mano sovrapponendosi e contrapponendosi.
Tra i suoi saggi ricordiamo Le temps qui reste (Gallimard, 1984), De Gaulle et l’Algerie (Seuil, 1986), Dieu est-il fanatique? Essai sur une religieuse incapacità de croire (Arlea,1996) e La guerre et la paix?Israel-Palestine. Chronique 1956-2003 (Odile Jacob, 2003).
Il suo ultimo libro uscito in Italia è La prigione ebraica (Baldini Castoldi Dalai editore, 2004), accolto in Francia da accese controversie ma anche da entusiastici consensi. Nel saggio Daniel, da ebreo non credente ma affascinato dai miti biblici e dal loro influsso storico culturale, analizza il modo in cui gli ebrei si sono costruiti una loro “prigione” nel momento in cui hanno confuso, nel senso letterale di fondere insieme, mito e storia, ragione e politica. Una confusione, per Daniel, che riguarda gli ebrei della diaspora e gli ebrei di Israele e che costituisce l’origine e la causa della loro condizione conflittuale.