“Fuga dal call center” parla del rischio che corre la generazione dei precari di scivolare nella depressione; e con ironia parla dei casi che portano molti giovani a vivere con mille euro al mese. Così il regista Federico Rizzo, trentatreenne originario di Brindisi, presenta il suo film.
Una conferenza stampa, tenutasi al Multisala Pio X di Padova in collegamento via webcam con il regista, ha presentato l’opera, che sarà proiettata in prima visione la sera del 29 aprile, nello stesso cinema.
Già dai primi spezzoni emerge la volontà del regista di raccontare il mondo dei giovani e dei meno giovani precari che il mercato del lavoro italiano crea e colloca poi nei call center.
Assemblando le sue esperienze (Rizzo ha lavorato tre anni in un call center, facendo esperienza diretta delle umiliazioni e dei compromessi forzati di cui spesso i lavoratori sono oggetto) a materiale di fiction, esce un film che affronta il tema scottante degli ultimi anni sotto più aspetti e senza la paura di guardare in faccia le conseguenze di una vita costellata di aspettative deluse e frustrazioni professionali. E lo fa con l’arma degli artisti: l’ironia.
Assieme alla sua visione “artistica” del mondo inoltre, si aggiungerà quella di importanti e duttili attori: Natalino Balasso, Angelo Pisani, Isabella Tabarini, Paolo Pierobon, Debora Villa, Tatti Sanguineti, Diego Pagotto mostreranno i vari aspetti della vita dell’italiano trentenne-o-giù-di-lì. A concludere l’opera, il cantante Caparezza come direttore artistico, affiancato dal gruppo Tre allegri ragazzi morti.
Attenzione, comunque: anche se presentato attraverso il filtro della finzione, il tema trattato sarà serio: “Siamo già una generazione di rancorosi”, afferma Rizzo. E successivamente aggiunge: “non so per quanto potrà durare questa situazione”.
Il film sarà presentato al Multisala Pio X di Padova: a seguire, il regista inviterà i precari padovani ad interagire (fra di loro, con il film, con i media) in un gioco di comunicazione sul tema “come si vive con mille euro al mese?”: ognuno potrà lasciare dei post-it con su scritta la propria esperienza, il proprio commento o la propria ipotetica soluzione. Un modo di unire le voci spiritoso e vivace. E in quel momento i presenti sapranno che, se anche la soluzione alla situazione problematica forse non è semplice né immediata, rimangono ancora almeno il calore della speranza e quel risveglio della coscienza che viene stimolato dall’ironia.
Dal 29 Aprile in prima visione al Multisala Pio X di Padova