Una presentazione e un dibattitto sulla grafica contemporanea attraverso il libro “IO GRAN GATTA, LUI E IL SUPER”.
Si è svolta nello Spazio Eventi della libreria Mondadori di S.Marco la presentazione del libro “Io gran gatta, lui e il super”. L’evento si inserisce all’interno di un ciclo di incontri relativi alla narrativa grafica con lo scopo di “inquadrare una storia”.
Sono intervenuti come relatori Lucio Schiavon, autore delle illustrazioni, Davide Lorenzon autore dei testi, Andrea Artusi responsabile dell’attività professionale dell’Accademia delle Arti Grafiche e gli architetti Aurelio Chinellato e Giovanni Claudio Noventa.
Schiavon ha spiegato la particolare genesi dell’opera, nata attraverso immagini alle quali solo successivamente è stato aggiunto il testo. Il libro è stato il risultato finale di una ricerca spaziata dalla pittura al fumetto. L’illustratore ha inoltre sottolineato la complessità di lavorare ad un progetto grafico tramite computer: lo svantaggio nell’uso di questo mezzo è costituito dal dover superare la freddezza della grafica digitalizzata per creare un prodotto più materico, mentre il vantaggio è costituito dalla possibilità di annullare le modifiche e tornare sui propri passi.
La parola è poi passata a Lorenzon che ha parlato in generale del libro e della difficoltà di interpretare con un testo scritto una storia fatta di immagini. Nonostante il racconto sia breve vi si possono comunque rilevare significati profondi. Ha continuato poi ricordando la casa editrice Nuages specializzata in opere artistiche che ha attivato una collaborazione con studi di grafica milanesi e scelto un formato accattivante. L’autore ha inoltre svelato l’origine dello pseudonimo scherzoso Dadavide con cui ha firmato l’opera: deriva da una mostra di dadaismo visitata durante un viaggio a Parigi nel 2005.
La discussione si è poi spostata sulla grafica digitale in rapporto all’opera di Schiavon.
Artusi ha evidenziato l’importanza del lavoro realizzato dato che in Italia il filone della narrativa grafica è poco conosciuto e molto trascurato, al contrario di ambienti anglosassoni o francofoni dove invece gode di grande successo. Ha sostenuto la necessità di affermare con forza la dignità del genere grafico perché si tratta di un mondo che si tende a non vedere ma in realtà è continuamnte presente nella vita di tutti i giorni.
Noventa ha elogiato il fatto che in questo caso il pc sia solo uno strumento, non la base, poiché il lavoro è sostenuto da un vero e proprio progetto creativo. Ciò è reso evidente dalla capacità di dare profondità ad immagini bidimensionali anche tramite luci e colori. L’architetto ha infatti espresso la convinzione che sia importante, nella formazione dei giovani creativi, dare un solido background di conoscenze per evitare di trovare lavori realizzati tramite il “copia e incolla” da persone abituate ad “accendere il pc e spegnere la testa”.
Riguardo l’opera, Noventa ha auspicato una continuazione di simili sperimentazioni in ambito grafico-comunicativo, magari anche attraverso contaminazione con il disegno manuale.
Chinellato ha messo in luce il fatto che si tratta di un’opera sinfonica dove il testo diventa sublimazione dell’immagine e ha ribadito l’importanza della scelta di andare contro la riproduzione seriale di opere che finiscono per perdere creatività e divenire autocelebrazione. L’architetto ha inoltre apprezzato le citazioni dirette del design anni ’60 italiano e scandinavo rintracciabili nelle illustrazioni. L’unico difetto sarebbe da ricondursi al formato del libro che, per accordarsi al valore del messaggio culturale fornito, avrebbe dovuto essere più grande.
Al dibattito è intervenuto a sorpresa anche Fabrizio Olivetti (Ufficio grafico del Comune di Venezia) con un commento sintetico ma incisivo sull’accuratezza della stampa, la ricerca della carta e l’impaginazione elegante.
Il discorso è poi giunto a toccare la situazione della grafica contemporanea in Italia e in particolare a Venezia, culla culturale di grandi disegnatori come Pratt e Pagot che oggi sembra aver dimenticato questo illustre passato.
Lorenzon, sostenuto da Schiavon, ha affermato la necessità di un’illustratore di oggi di comunicare con il mondo e soprattutto con i colleghi dando vita a una sorta di trait d’union che renda possibile la circolazione di pensiero e quindi la formulazione di nuove idee e progetti comuni, come è avvenuto per la realizzazione di “Io gran gatta, lui e il super”.
L’incontro è quindi terminato con un reading musicale a cura di Emiliano de Lello: la lettura era accompagnata dalle immagini del libro proiettate su uno schermo e dalle sonorizzazioni che ascoltava Schiavon durante la creazione delle immagini.
Un momento suggestivo che, tra note che spaziavano dal blues a Chopin, ha contribuito a rendere in modo efficace l’atmosfera gotico-noir delle illustrazioni.
ACCADEMIA DELLE ARTI GRAFICHE di Venezia-Mestre Spazio Eventi Mondadori, San Marco 1345,
Venezia 23 Marzo 2007 ore 18,00