Massimo lavora nella ditta di pompe funebri del padre, ma da grande vorrebbe fare la rockstar. Con l’amico di band Andrea, riescono ad agganciare un produttore discografico che potrebbe aiutarli a incidere un disco, a patto che i ragazzi inseriscano nel gruppo una vocalist orientale per dare “er tocco internazionale” che piaccia al pubblico e faccia vendere. La scelta è ardua, ma il destino fa loro incontrare Jing, cinese nata in Italia che pare abbia le physique du rôle e la voce giusta per il progetto dei nostri. Convincerla a cantare si rivela più difficile del previsto, e per risolvere l’empasse Andrea studia un piano semplice ed efficace: fare innamorare la ragazza di Massimo.
Di qui prendono il via una serie di situazioni esilaranti: mentre i due protagonisti in un momento di alta riflessione si chiedono in perfetto romanesco “che cosa je piace a sté regazzette cinesi”, Jing è alle prese con ben altri problemi che vengono da lontano: un matrimonio combinato dai genitori per saldare il debito con il ricco cinese che aveva permesso loro di aprire il supermarket, e che farà risaltare il dualismo tra le tradizioni cinesi a cui è rimasta saldamente legata la sua famiglia, e l’ambiente italiano in cui è immersa dalla nascita.
Sullo sfondo si muovono personaggi che non ci fanno mancare luoghi comuni sugli immigrati, a volte in modo ingenuo e un po’ coatto: “sti cinesi sò sushi, sò bonsai, me rilassano”, spesso con una vena di razzismo come i negozianti del quartiere che enfatizzano: “i cinesi me stanno a circondà”.
I momenti più divertenti sono legati al lavoro di becchino del protagonista, che dà luogo a situazioni inedite, ed equivoci esilaranti, e distingue un po’ questa pellicola dall’attuale filone giovanilistico cavalcato da registi e sceneggiatori alla Moccia e Brizzi.
Rispetto ai film di genere c’è di nuovo che si gioca sulla multiculturalità, e sui reciproci razzismi di due comunità, e anche che si ride di più; tuttavia si ritrova la storia d’amore contrastata tra due giovani e belli, nonché il carattere di commedia leggera pensata per gli under 20 e pronta a diventare una macchina di incassi.
Ritorna anche il protagonista di altri film dello stesso genere (Notte prima degli esami, Come tu mi vuoi): Nicolas Vaporidis, che qui però interpreta in modo autoironico il suo personaggio, evidenziandone quell’ignoranza popolare che lo rende umano, e a tratti ricorda l’ingenuità e le gag di Alberto Sordi.
Si distingue Maurizio Mattioli, perfetta icona di romanità che guarda la squadra del cuore in canotta, ma che alla fine si converte a sorpresa agli spaghetti di soia.
Azzeccato il brano di Daniele Silvestri Occhi da orientale cantato dal protagonista sulle note finali del film.
Titolo originale: Questa notte è ancora nostra
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Commedia
Durata: 104′
Regia: Paolo Genovese, Luca Miniero
Sito ufficiale: www.questanotteeancoranostra…
Cast: Nicolas Vaporidis, Massimiliano Bruno, Ilaria Spada, Valentina Izumi, Maurizio Mattioli, Franco Califano, Tiziana Cruciani
Produzione: IIF, Buena Vista International
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Data di uscita: 19 Marzo 2008 (cinema)