“Questione di cuore” di Francesca Archibugi

Una commedia di cuore

Francesca Archibugi è, o forse dovremmo dire era, una delle registe di maggior intelligenza e sensibilità del cinema italiano, capace di fare un cinema al contempo popolare e intimista, in grado di parlare al cuore e alla testa del pubblico. Almeno fino a Lezioni di volo e Renzo e Lucia, i due mediocri per non dire pessimi prodotti della regista.

Con questo suo ultimo film, la regista torna alle atmosfere e in parte all’ispirazione del suo miglior film, Il grande cocomero, per raccontare una limpida e solare storia d’amicizia; e, seppur con qualche riserva, il risultato è decisamente discreto.
Il racconto, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Contarello, è quello di Alberto e Angelo, rispettivamente uno sceneggiatore e un carrozziere, che s’incontrano nel letto d’ospedale, al reparto cardiologia, tutti e due reduci da un infarto. Un’amicizia che dovrà affrontare anche lo spettro della morte. La sceneggiatura della stessa Archibugi prende il tono più solare del romanzo per farne una commedia malinconica e intima, autoironica nella descrizione di due mondi diversi, ma anche vagamente statica nel suo rapporto col cinema.

Sfruttando in maniera acuta il contrasto tra i due personaggi principali (un po’ più sfumato di un semplice conflitto di classe) anche grazie all’uso di una Roma bellissima e significativa, dal centro storico di San Pietro e Lungo Tevere alla periferia est di Tor Pignattara, Casilino, Alessandrino, il film racconta di un’amicizia virile sotto il segno del dolore e della mancanza di futuro, in cui le difficoltà del presente devono stemperarsi di fronte alla possibilità di un’assenza di futuro, in cui i due protagonisti sono testimoni reciproci dei propri passaggi di consegne.

Mettendo al centro il raccontare storie e il rapporto col mondo del cinema, Archibugi cerca la chiave metalinguistica che però è anche quella più debole del film, vista la messinscena non proprio abbondante d’idee visive (e nonostante la divertente scena di Verdone che dà consigli ad Alberto), ma il film procede sicuro lungo una strada che conduce a un finale che, per quanto prevedibile, non è particolarmente consolatorio (il gesto contro la Madonna).
La sceneggiatura gioca coi registri e i toni, ancor meglio che coi personaggi, mentre la regia si limita a tenere un ritmo discreto e a dirigere un cast notevole, in cui il rodato talento di Antonio Albanese e la schiettezza di Kim Rossi Stuart affrontano la spontaneità di Micaela Ramzzotti, oltre a un simpatico e “misterioso” Paolo Villaggio. Un film forse troppo legato a un’idea limitata di cinema d’autore, che però sa anche guardarsi con gli occhi e lo spirito di un contatto popolare: un incontro riuscito, anche se non del tutto.

Titolo originale: Questione di cuore
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 102’
Regia: Francesca Archibugi
Sito ufficiale: www.it.movies.yahoo.com/speciali/…
Cast: Kim Rossi Stuart, Antonio Albanese, Micaela Ramazzotti, Paolo Villaggio, Francesca Inaudi, Francesca Antonelli, Chiara Noschese, Nelsi Xhemalaj, Carlo Verdone
Produzione: Cattleya, Rai Cinema, Cinemello
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 17 Aprile 2009 (cinema)