Rinnovato l’allestimento del secondo piano e creato un innovativo percorso mussale. Tornano visibili oltre 500 reperti fino ad ora custoditi nei depositi. Nella Sala 11 il famosissimo Vaso François.
Un innovativo percorso museale guida il visitatore “dall’età del Ferro” ai “bronzi tardo-antichi e rinascimentali” nel nuovo allestimento che armonizza i preziosi pezzi delle “Collezioni” mediceo-granducali con quelli acquisiti da Luigi Adriano Milani, primo direttore del Museo. Riapre così, al pubblico il secondo piano del Museo dove trovano posto anche più di 500 reperti, fino ad ora custoditi nei depositi.
La consistente quantità di reperti ha consentito di realizzare due itinerari: il primo è costituito dai reperti relativi all’Etruria, dall’età del Ferro all’Ellenismo (dal IX–III secolo a.C.). Alle testimonianze delle popolazioni italiche si susseguono quelle delle colonie greche di occidente con cui gli Etruschi furono in contatto. Il percorso si snoda dalla Sala 2 alla 5 e nelle Sale 6 e 7.
Il secondo percorso invece, raccoglie gli oggetti relativi al “Mondo Greco”: dalle più antiche testimonianze delle isole Cicladi e di Cipro, alle ceramiche attiche a figure nere e rosse, alla statuaria in marmo e bronzo, fino ad arrivare alla sala dei “Bronzi tardo-antichi e rinascimentali”. Questo secondo percorso parte dalla Sala 10 e arriva alla Sala 17.
Infine, nel lungo corridoio che separa le sale, sono esposti i bronzi romani, fra i quali alcuni ritratti imperiali.
Della ricca e prestigiosa collezione di ceramica attica il pezzo più illustre è il grande cratere a figure nere noto come Vaso François – nella Sala 11 – firmato dal vasaio Ergotimos e dal pittore Kleitias e databile intorno al 570 a.C. Fu trovato nelle vicinanze di Chiusi nel 1844 e la complessa decorazione “a figure nere” ne fa un vero testo della cultura figurativa e mitologica greca esportata in Etruria.
La raccolta della ceramica geometrica invece, nella Sala 10, è stata da sempre considerata una piccola rarità.
La maggior parte dei piccoli e dei grandi bronzi greci e romani, che appartennero alle collezioni medicee, sono pervenuti al Museo Archeologico dagli Uffizi nel 1890. Tra questi la grande testa di cavallo della raccolta di Lorenzo il Magnifico, che è forse parte di un monumento equestre di età ellenistica e il Torso di Livorno della collezione di Cosimo I, una figura virile nuda stante (eroe, divinità o atleta?) probabilmente risalente alla prima metà del V sec. a.C.
Solo pochi dei bronzi antichi che adornavano le città – soprattutto romane – sono arrivati fino a noi, poiché, fin dal Medioevo, la carenza dei metalli provocò la loro fusione.
In fondo al corridoio invece è esposto l’Idolino, uno dei bronzi più celebri del Museo.
Il percorso del secondo piano infine, si conclude con una selezione di bronzetti che documentano il tema dell’emulazione dell’arte greco romana da parte degli scultori rinascimentali.
L’innovativo percorso museale che è stato ideato e il nuovo allestimento delle Collezioni colloca il Museo Archeologico Nazionale tra i più interessanti e vivaci dei musei fiorentini.
La riapertura al pubblico delle sale del secondo piano è giovedì 6 luglio 2006 ore 18,30.
Museo Archeologico Nazionale di Firenze, via della Colonna, ingresso giardino.
Orario: lunedì 14-19; martedì e giovedì 8,30-19;
mercoledì, venerdì, sabato e domenica 8,30-14,00
Biglietto: intero: € 4,00 – ridotto: € 2,00
Per l’occasione l’ingresso al Museo sarà gratuito.
Grazie alla preziosa collaborazione del Consorzio Vino Chianti Classico agli intervenuti sarà offerta una degustazione dei pregiati vini Chianti Classico.
Inoltre, per le “Notti dell’Archeologia” il Giardino del Museo sarà aperto gratuitamente in notturna sabato 8 luglio, fino alle ore 24.